
Sabato 14 novembre, in occasione di “Rotartartufo”, asta di beneficenza col tartufo bianco di San Miniato che si svolgerà a Villa Sonnino di Cigoli, il fotografo sanminiatese Aurelio Cupelli, presenterà la sua nuova collezione fotografica, dal titolo “La Cerca del Tartufo”.
Le 12 immagini che costituiscono la collezione, saranno esposte nella sala da pranzo, con un allestimento che consentirà agli oltre 200 commensali di poter gustare il famoso e prelibatissimo tubero raccolto sulle colline di San Miniato, potendo anche “gustare” l’ambiente in cui questo prodotto cresce, si cerca e … si trova.
A corredo della collezione fotografica, Aurelio Cupelli ha dato alle stampe un pieghevole presentato da Andrea Mancini, che sulle dodici facciate raccoglie, assieme alle immagini, un brano autografo, costituito dal racconto/ritratto dell’esperienza emozionale vissuta nel seguire un tartufaio in cerca nei boschi della sua Pierino.
Aurelio Cupelli coltiva la passione per la fotografia dall’età di 16 anni, quando acquistò la sua prima macchina fotografica, scambiandola con i buoni mensa scolastici.
Negli anni ha maturato un rapporto con il suo territorio, che lo ha portato ad una copiosa produzione di piccole edizioni autoprodotte, e a numerose esposizioni.
Fin dall’inizio della sua esperienza fotografica, ha incentrato il suo rapporto con l’immagine ritratta, facendone un elemento di una mia più ampia esigenza narrativa, dedicandosi alla rappresentazione dal vero, attraverso la fotografia e le parole, del mondo che lo circonda.
Dalla sua prima esposizione del 1988, che poi lo legherà in maniera quasi indissolubile all’appuntamento dell’annuale Mostra Mercato del Tartufo Bianco di San Miniato, sono trascorsi oltre venticinque anni, attraverso un percorso che lo ha portato ad indagare presente e passato del mondo che si muove attorno a lui.
“ (…) Semplicemente, guardando le immagini e leggendo le parole che le accompagnano, ci rendiamo conto che chi muove queste fotografie è il bosco, un luogo che per secoli è stato vivo, animato, pieno di rumori, odori, sapori e che oggi soffre, insieme a tutta la natura, ma che ancora regala se stesso e la sua grande carica emotiva. Il fotografo, l’uomo, il cane ed il tartufo, riescono ancora a raccontarla.”, Così Andrea Mancini presenta questa opera di Aurelio Cupelli.
Fonte: Ufficio Stampa
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