
Un registratore per la riproduzione del canto degli uccelli era il richiamo adoperato, illegalmente, da un cacciatore per attirare i volatili da abbattere. Una pratica venatoria non consentita alla quale hanno posto fine gli agenti di Polizia provinciale intervenuti nei giorni scorsi a Seano. L'operazione ha portato alla denuncia del cacciatore, il sequestro dell'apparecchiatura, delle armi, delle munizioni e di tutta la selvaggina abbattuta.
Il nuovo episodio di contrasto all'attività venatoria non conforme è avvenuto nel corso di un normale pattugliamento che la Polizia provinciale compie sull'intero territorio per garantire la sicurezza dei cittadini, in particolare il rispetto dei cacciatori delle distanze prescritte dalla legge da immobili e vie di comunicazione e il contrasto agli atti di bracconaggio.
Gli agenti hanno colto in flagranza il cacciatore all'interno di un appostamento fisso, regolarmente autorizzato, mentre utilizzava il registratore azionandolo a distanza. L'apparecchio, dotato di due amplificatori, era infatti nascosto sotto una catasta di legna fuori dall'appostamento. Oltre al sequestro del mezzo, armi, munizioni e selvaggina abbattuta (8 storni, 1 allodola e 1 gazza) il cacciatore rischia l'ammenda fino a 1.549 euro e la segnalazione alla Questura per eventuali provvedimenti di sospensione della licenza di caccia.
Questo nuovo intervento, oltre a confermare il costante impegno degli agenti di Polizia Provinciale nella tutela e salvaguardia della fauna selvatica, evidenzia l’importanza dei controlli per il corretto svolgimento dell'attività venatoria anche nei confronti dei cacciatori che la effettuano in maniera corretta. Il Comando ricorda la propria disponibilità a fornire informazioni e ricevere richieste e/o segnalazioni attraverso il numero di telefono 337-317977 o il sito internet della Provincia di Prato.
Fonte: Provincia di Prato
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