Libri, presentato ‘A consiglio’ in palazzo Panciatichi

Palazzo Panciatichi

Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale, ha introdotto la presentazione, oggi in Sala Gonfalone, del libro di Lorenzo Tanzini “A consiglio. La vita politica nell’Italia dei comuni” (ed. Laterza), dedicato alle forme di partecipazione politica dei cittadini alla vita pubblica nelle assemblee municipali dei secoli XII-XIV. “L’Italia dei Comuni ha radici estremamente profonde” ha ricordato Giani, tanto da far emergere tratti che lo stesso diritto costituzionale comparato individua. “Se la Francia è lo Stato del potere assoluto e la Germania lo Stato regionale per eccellenza, l’Italia è lo Stato dei comuni”. Il municipio è dunque il primo potere riconosciuto dal cittadino, ben prima del potere centrale.

Il libro di Tanzini, incentrato sull’esperienza dei consigli comunali nell’Italia che va dagli inizi del 1100 fino al Trecento, ha acceso la riflessione su Firenze. Nei cinquant’anni dal 1250 al 1293 la città ha vissuto “il periodo più importante della sua storia, uno dei momenti più fertili dal punto di vista del potere economico, sociale, culturale”, ha ricordato il presidente. Era un’età nella quale comunque, pur nelle divisioni, i comuni della Toscana “mostravano già delle similitudini sotto il profilo delle istituzioni”, tanto da far pensare ad una prima forma di “identità” propria della nostra regione. Una caratteristica che secondo Giani rende particolarmente preziosa l’opera dello studioso nato e cresciuto nel Valdarno, ricercatore di storia medievale all’Università di Cagliari.

A promuovere la presentazione del libro in palazzo Panciatichi è stata la consigliera regionale Valentina Vadi, che ha parlato di “una lettura stimolante e appassionante, oltre che per il valore scientifico, anche per gli spunti di riflessione, attuali, a chi come me è oggi chiamato a ricoprire il ruolo di consigliere nella massima istituzione toscana”. Vadi ha del resto ha fatto propria una riflessione svolta dallo stesso Tanzini, riguardo l’opportunità di “acquisire una percezione più chiara del proprio passato e, in definitiva, coltivare la speranza che questo serva a qualcosa per affrontare i dubbi del presente”.

“A consiglio”, ripercorre, anche attingendo alla voce dei racconti contemporanei, i passaggi non solo cronologici che segnano l’evoluzione della partecipazione e della capacità di decidere delle assemblee cittadine. Un approfondimento che rimanda riflessioni, come scrive lo stesso autore, “familiari al nostro disincantato orecchio post-democratico”. Alla presentazione è intervenuto anche il professore dell’Università di Firenze Giuliano Pinto (Deputazione per la storia patria della Toscana). (Cam)

Fonte: Toscana Consiglio Regionale

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