Manca meno di una settimana al tanto atteso evento targato Pg 93 che si terrà proprio all’interno della struttura (oggi sede della discoteca Mind) che per più di 20 anni ha ospitato lo storico locale di viale Togliatti.
In occasione della sua riapertura speciale anche se solo per una sera, Giacomo Simoncini, storico direttore generale di sala del Pg 93, ci ha raccontato del locale e del suo staff, cosa volesse dire lavorare lì dentro e come venisse considerato da tutti, un’enorme ed unita famiglia.
"Il progetto del Pg iniziò a cavallo tra il ’64 e il ’65 e si configurava già dall’inizio come la fusione, in un unico progetto, di due figure carismatiche e umili che avrebbero dato vita ad un grande locale: un imprenditore teatrale ed un batterista – inizia a raccontare Simoncini - Piero Bentivoglio e Guido Giuntini.
Il nome del locale, “Pg”, sta proprio a simboleggiare le iniziali dei de soci e il “93” era la somma delle loro età al momento dell’inizio del progetto. Nel periodo di Natale ’69, questi due grandi personaggi, aprirono le porte del loro 'Pg 93'"
Dal giorno della sua apertura fino al giugno 1991 (periodo della sua chiusura), il locale di viale Togliatti a Vinci, ha rappresentato e per intere generazioni il punto di aggregamento principale dove non solamente si andava a ballare e ascoltare la musica di tendenza del periodo, ma dove semplicemente ci si riuniva con i coetanei per guardare una partita di calcio oppure per socializzare.
"Quando arrivai a lavorare al Pg io avevo già fatto molta esperienza come barman in diversi locali anche fiorentini, e quando inizia a lavorare al dopolavoro ferroviario nel 1969 andavo al Pg il sabato e la domenica per arrotondare un po’ lo stipendio – spiega Simoncini – ed è stato così che è nato il mio rapporto con i proprietari che poi mi chiesero subito di restare con loro all’interno dello staff".
La bravura riconosciuta a Simoncini da parte di Bentivoglio e Giuntini fece guadagnare a questo barman il più grande rispetto, tanto da affidare a lui pochi anni dopo il suo arrivo nel locale di viale Togliatti, la completa direzione dei 16 collaboratori (tra cassiere, barman, addetti al guardaroba eccetera) così come le chiavi dello stesso Pg, sopra il quale si trasferì insieme alla famiglia nel 1974.
"La carta vincente per il Pg è stato senza dubbio il lavoro di squadra – racconta Simoncini – non c’erano rivalità e tutti lavoravamo all’unisono per garantire il benessere del locale e di chi veniva a divertirsi lì dentro. C’erano sempre file immense di ragazzi in attesa di entrare soprattutto la domenica pomeriggio.
Si sentiva che il Pg era una grande casa, una grande famiglia sana e rispettosa dove tutti si conoscevano e si volevano bene".
Durante gli anni del Pg infatti chiunque conosceva sia le persone che frequentavano il locale sia coloro che all’interno del locale lavoravano e rendevano ogni serata impeccabile.
Per una persona come Simoncini, che ha lavorato all’interno del Pg dal 1970 al 1991, la soddisfazione nel vedere i cambiamenti generazionale e di stile che lo storico locale ha avuto è stata grande e ha riconfermato i presupposti buoni e sani con cui quella discoteca tanto rinomata in Toscana era nata.
"Ho visto tutti i cambiamenti che si sono verificati all’interno del locale sia a livello di mode come il liscio e la disco dance, sia a livello di cambiamenti strutturali fatti dalla discoteca come ad esempio il ballatoio, un tempo unico luogo di tutto il locale dove si poteva ballare".
Il Pg seguì tutte le tendenza di quegli anni e seppe in ogni occasione rendersi riconoscibile e unico nel suo genere: anche quando venne ufficialmente definita “discoteca” ovvero tra il ’75 e il ’76 il Pg 93 risultò essere un prodotto nuovo e particolare (forse proprio per l’atmosfera familiare ed unita che si respirava) tanto da richiamare l’attenzione di molti cantanti e gruppi di quegli anni che non sapevano resistere alle tentazione di suonare qui dentro.
"Il Pg è stato fucina di nuovi artisti emergenti che nel corso degli anni si sono poi affermati a livello sia nazionale che internazionale - commenta Simoncini – come ad esempio Patty Pravo, Memo Remigi, l’Orchestra Casadei, gli Imagination e un giovanissimo Renato Zero che nel’77 iniziava a far conoscere nei locali il suo spettacolo 'Trapezio'"
"Il Pg è stata una casa per molti giovani dell’Empolese Valdelsa e di buona parte della Toscana. Il nostro lavoro veniva ogni volta ripagato dalla gioia e dal divertimento dei ragazzi tanto che durante il periodo dell’austerity, intraprendemmo delle collaborazioni con delle linee di autobus da noi pagate per permettere a tutti i ragazzi di venire a ballare al Pg 93 senza alcun problema o costo aggiuntivo. Erano anni magici – conclude Simoncini - in cui l’importante era divertirsi insieme agli amici.
Il Pg 93 è stato una pietra miliare pe le generazioni di giovani che tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni’90 sono venuti qui a ballare. Nulla sarebbe stato possibile senza due proprietari seri e preparati che hanno reso un luogo molto più di un semplice locale ma una vera e propria famiglia".
- Giacomo Simoncini
- Giacomo Simoncini
- Il Pg93
Fonte: Ufficio Stampa
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