Vigilanza, scandalo Securpol: in 30 rischiano il posto invece dei 10 iniziali

In trenta rischiano di perdere il lavoro da un giorno all’altro.  E’ la nuova e pesante la tegola che si abbatte sui lavoratori della vigilanza con una notizia choc da Securpol Group per la filiale di Livorno (che recentemente ha incorporato le ex-filiali di Pisa, Lucca e Massa). Ad annunciare il rischio sono la segretaria responsabile Uiltucs Toscana Costa Sabina Bardi e Armand Melandri, coordinatore Pisa del sindacato che si occupa di turismo, commercio e servizi.

“E’ una voce ma è quasi una certezza – spiegano i segretari – e l’esubero di 30 lavoratori è spropositato rispetto agli occupati, circa 180”. E questa cifra di “teste da tagliare” è ancor più insensata se si pensa che, come informa Bardi, “a fine settembre, in un incontro con l'azienda che ha unilateralmente disdetto tutti gli accordi integrativi che riguardavano i lavoratori delle ex filiali di Pisa/Massa/Lucca, ci veniva prospettato in via informale un possibile esubero di 10/15 unità. Ci sembrava già assurda questa cifra. In soli 15 giorni triplica? Cosa accade?”.

E’ una situazione grave e molto pesante, quella che vivono i lavoratori del settore vigilanza, “che nella filiale livornese – incalza la segretaria Bardi - sono costretti anche a turni massacranti con una media di 10-12 ore giornaliere e con persone impiegate che smontano da turni notturni in diurni”.  “Tutto questo – concludono Bardi e Melandri - ci appare un particolare atteggiamento di terrorismo psicologico sia nei confronti dei lavoratori che per le organizzazioni sindacali”.

Così, mentre la Uiltucs resta in attesa di comunicazioni ufficiali è partita l’organizzazione di assemblee con i lavoratori, con l’invito “del comandante Angelo Menghini, fondatore e titolare della Securpol Group, personaggio molto stimato dai suoi uomini, per spiegare di persona tutta questa questione estremamente grave”.

Fonte: Uiltucs Uil

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