"Ritorno al lavoro povero", così Benvenuti (Cgil) sui dati dell'occupazione 2015

Tania Benvenuti (foto gonews.it)

Dietro la timida ripresa dei dati occupazionali nel comprensorio del cuoio, l'analisi offre delle prospettive non così rosee. Tania Benvenuti (segretaria Cgil zona del cuoio) ha esposto oggi, venerdì 23 ottobre, gli ultimi numeri provenienti dal Centro per l'impiego di Santa Croce sull'Arno tra gennaio e agosto 2015, nei cinque comuni di zona del Pisano (San Miniato, Montopoli, Santa Croce, Castelfranco e Santa Maria a Monte).

"Dal 2013 ad oggi - commenta Benvenuti - c'è un aumento di persone disponibili a lavorare che si sono iscritte al centro per l'impiego, in maggior numero donne. Parlando delle assunzioni nel 2015 sono stati fatti 8.718 contratti ma solo 8.141 persone sono state assunte".

Nell'analisi è stato possibile scorporare il dato in base al tipo di contratto e al genere del lavoratore, non riguardo al comparto occupazionale.

Contratti a tempo indeterminato - Rispetto al 2014 si è passati da 722 contratti a 1.400, un raddoppio che ha coinvolto sia uomini che donne. "Merito del Jobs Act che aiuta chi stabilizza i contratti. È necessario però controllare alla fine dei 3 anni previsti dalla legge se il dato rimane stabile", commenta Benvenuti.

Contratti a tempo determinato - Stavolta rispetto al 2014 il dato diminuisce: 5.570 lo scorso anno, 174 in meno quest'anno. Più stabili in questo caso le donne, "a cui si ricorre più spesso per lavori più precari", afferma Benvenuti. Il dato che emerge è la riduzione del lavoro somministrato incluso nei determinati. Si passa da 4.507 a 2.704. Si presume che si sia pensato a rinnovare o a recidere i contratti precedenti a tempo determinato.

Apprendistato - Male l'apprendistato con una riduzione che quasi annulla il dato: da 337 a 142. "L'occasione di formazione viene a mancare, e non si compensa del tutto con i tirocini", commenta il segretario.

Altri contratti, tirocini e Garanzia giovani - In lieve ribasso gli altri contratti, ossia collaborazioni e contratti di inserimento: da 727 a 707. Aumentano di 15 unità i tirocini dai 287 dello scorso anno. Pochi i giovani che hanno potuto usufruire di Garanzia giovani: 539, dei quali il 40% sotto tirocinio, il 33% a tempo determinato, il 14% sotto apprendistato e l'8% a tempo indeterminato.

Donne al lavoro - "Selezionando le donne, vediamo che sono presenti nel 44% dei contratti a tempo determinato, negli apprendistati e nei tirocini. Il 33% dei tempo indeterminato è donna, mentre come già affermato il 60% degli altri contratti riguarda le donne".

I settori lavorativi - Il territorio dà lavoro soprattutto nell'ambito delle concerie, del calzaturiero, nella parte commerciale e nei servizi. Le criticità verificatesi nel 2015 sono molti ritardi dei pagamenti e casi di aziende che chiudono e riaprono con poche differenze solo per prendere i benefici legati alle assunzioni. "È molto complessa anche la disciplina che lega le aziende in fallimento, dal concordato all'azienda ancora aperta".

La legge Fornero - Gravi i danni che la legge Fornero, posticipando l'approdo alla pensione, ha fatto. "Parliamo di pesantezza del lavoro. Chi ha cominciato anche da giovane a lavorare adesso si ritrova con problemi di salute e malattie professionali a causa di un lavoro che non può abbandonare perché non ha diritto alla pensione".

Il Jobs Act - I cambiamenti legati al Jobs Act del governo sono da vedere sulla lunga distanza. "Quello che più preoccupa - commenta Benvenuti - è la riduzione da 36 a 24 mesi nell'utilizzo della cassa integrazione ordinaria e straordinaria. Al di là delle specifiche tecniche, vediamo il dato concreto: c'è una riduzione all'accesso degli ammortizzatori sociali. Chi non ce la farà a tenere aperto senza ricorrere a questi sarà costretto a licenziare". E il comprensorio è molto a rischio, visto che "il settore della moda è fragile, a causa dei picchi e dei cali del mercato".

Infine, il lavoro nero - Come una malattia che si pensava di aver debellato, ecco che ritorna il lavoro nero. "Spesso si verifica nei part-time che vengono pagati come full-time a nero. A soffrirne il settore del commercio e dell'artigianato. È un vero peccato per il distretto: la sua storia e il suo prestigio non devono essere oscurati da questi fenomeni negativi". Secondo Benvenuti è un "ritorno al lavoro povero", senza tutele e senza possibilità di prospettive future.

 

Elia Billero

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