Viaccia, una storia lunga almeno 15 anni

l'area della Viaccia

A Empoli la Viaccia è una parola che da anni è sulla bocca di molti e sempre si associa al discorso nuovo stadio. Visto che molti faticano anche a sapere dove sia, proviamo a spiegare la storia di questo posto, del perchè se ne parla da tempo e di un progetto che nasce alla fine degli anni '90 salvo poi naufragare ed essere ora rispolverato, seppur in una forma del tutto diversa, da Brenda Barnini che ha proposto all'Empoli calcio di costruire lì il nuovo stadio. Ricostruire la storia di quella zona aiuta anche a capire alcune cose e qualche passaggio della vicenda attuale che tanto ha appassionato gli empolesi di recente.
Partiamo quindi dal posto. La Viaccia è quella zona che si vede sulla destra quando si entra nella superstrada a Empoli Est e si va in direzione Firenze. Dalla rotonda posta dopo la rampa inizia appunto la via Viaccia che va poi a confluire in via Maremmana. Siamo alla fine degli anni '90, sindaco Vittorio Bugli, suo vice Rossella Pettinati ed Assessore allo sport Gianni Cerrini. L'Empoli è in serie A, si capisce che non si tratta di una 'meteora' e così si inizia a parlare di un nuovo stadio e soprattutto di un centro sportivo per la società azzurra. Si individua così per quest'ultimo la Viaccia, un'area che è ben servita come strade e che ha come vincolo di destinazione insediamenti produttivi. Si tratta di un progetto innovativo visto che prevede non solo la casa per l'Empoli e il suo 'mondo' ma una vera e propria zona con costruzioni sportive leggere e quindi a basso impatto ambientale dove poter far convivere molte società cittadine da scegliere con un bando (escluso ovviamente l'Empoli calcio, unico quindi ad essere certo di avere un proprio spazio). In Comune si prendono informazioni se esista qualcosa di simile in Italia e Rossella Pettinati e Gianni Cerrini si recano al Ministero dove apprendono che questa idea sarebbe la prima del genere sul territorio nazionale. I colloqui si susseguono (per l'Empoli Pino Vitale) e si mette in moto il meccanismo che porta ad un cambio di destinazione d'uso nel piano regolatore con la Viaccia che diventa zona destinata ad insediamenti sportivi ed il via agli espropri da parte del Comune che inizia così ad acquistare i terreni. Per quanto riguarda il suo centro sportivo, l'Empoli avrebbe pensato ai lavori e dopo 90 anni sarebbe tornato al Comune e quindi alla città. Un progetto ben studiato, innovativo, che avrebbe senza dubbio costituito un valore aggiunto per la città ma che, è bene precisare, non prevedeva in alcun modo il nuovo stadio. Le due parti parlano infatti sempre e solo di centro sportivo tanto che, non più tardi della settimana scorsa, Rossella Pettinati durante il suo intervento alla serata sullo stadio organizzata da Fabrica Comune, ha ribadito la sua posizione di allora, ovvero i problemi di sostenibilità di uno stadio alla Viaccia, cosa invece proposta dal sindaco Barnini.
Per tornare alla nostra 'Viaccia story', insomma, la macchina era partita non solo a discorsi, ma con atti veri e propri fino a quando gli scenari cambiano. L'Empoli, infatti, decide dall'oggi al domani di costruire il proprio centro sportivo a Monteboro, Vittorio Bugli viene sostituito da Luciana Cappelli e di quello che doveva essere il cuore sportivo della città resta solo la destinazione d'uso. Non resta ora che vedere se ci saranno sviluppi o se quella della Viaccia continuerà ad essere solo una storia che a Empoli si racconta ormai da anni.

Marco Mainardi

Tutte le notizie di GoBlog