Lumache vive vendute al supermercato, insorgono gli animalisti della Lida

Una reazione a catena di malumori e critiche ai danni di Coop si sono creati e in questi giorni a causa della vendita di lumache inscatolate, vive e dormienti presso il banco frigo del reparto pescheria della Coop di Lastra a Signa (ex Ipercoop). Gli animali si trovano infatti chiusi in piccole confezioni e pronti per essere bolliti.  Ecco perché è nata, a partire da una riflessione di Daniela Cecchi, consigliere L.I.D.A Firenze Onlus (Lega Italiana dei Diritti dell’animale), una critica che accusa il supermercato di andare contro i proprio principi etici sulla salvaguardia del benessere animale.

“Attualmente Coop - si legge sul sito - è la catena di distribuzione più impegnata, a livello nazionale, sul fronte della difesa del benessere animale, grazie ad azioni concrete volte a migliorare le condizioni degli animali nelle proprie filiere zootecniche, e non solo”.

In merito a ciò era stato infatti deciso in passato di cessare la vendita di crostacei vivi su ghiaccio con una campagna di sensibilizzazione verso il consumatore per evitare l’immersione di animali vivi in acqua bollente.

“E’ vero - scrive quindi la Cecchi in una lettera diretta all’ex ipermercato - che siete una rete di supermercati molto vicini alla tematica del rispetto per gli animali (prodotti non testati, ritiro dal commercio di indumenti con inserti in pelo e pelle, collaborazione con la LAV, ecc), ma si può e si deve sempre migliorare. Avete scelto di non vendere più aragoste vive, paté di anatra, potreste (e dovreste per coerenza) farlo anche  con la vendita di lumache”.

E’ quindi speranza della L.I.D.A, di animalisti e ambientalisti quella di sensibilizzare il supermercato al fine di veder cessata anche la vendita delle lumache portando avanti  quei principi etici che Coop dichiara di sostenere.

Maria Vittoria Minisgallo

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