Addio a Gino Menicucci, arbitro internazionale. Era malato da tempo

Gino Menicucci

È morto a Firenze, dopo una lunga malattia, l'ex arbitro Gino Menicucci. Protagonista degli arbitraggi in serie A ed a livello internazionale negli anni Settanta e Ottanta, Menicucci aveva 77 anni ed era paralizzato da oltre dieci anni in seguito ad un intervento chirurgico durante il quale avrebbe contratto una forma infettiva.

“Oggi lo sport è un po’ più triste: ci ha lasciato Gino Menicucci, indimenticato arbitro e tifosissimo della Fiorentina, che era malato da tempo”. Lo afferma il sindaco Dario Nardella, appresa la notizia della scomparsa dell’ex arbitro fiorentino.

“Di lui – continua il sindaco – ricorderemo sempre la passione e la lealtà con le quali ha svolto il suo lavoro. Alla famiglia vadano le condoglianze mie personali e dell’amministrazione”.

“Perdiamo un appassionato di calcio, un grande arbitro ed un vero uomo di sport . Con la morte di Gino Menicucci perdo anche un caro amico”. Lo afferma il Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, Marcello Nicchi, appresa la notizia della scomparsa dell’ex arbitro fiorentino. “Alla famiglia - prosegue Nicchi - vanno, anche a nome dei 35 mila arbitri italiani, i sentimenti di cordoglio e la nostra vicinanza ed affetto”.

“Con Gino Menicucci ci lascia un pezzo della storia sportiva della nostra città. Non solo un grande arbitro, ma un grande uomo che con Firenze aveva saputo creare un legame inscindibile di stima e affetto, anche arbitrando numerosi tornei del Calcio Storico. Un’ulteriore prova di amore per la nostra città e le sue tradizioni. Porteremo avanti con il consiglio comunale l’impegno ad attribuire alla sua memoria un riconoscimento a nome di tutta la città. Alla famiglia le mie condoglianze”. Così l’assessore allo Sport Andrea Vannucci in merito alla scomparsa dell’ex arbitro Gino Minicucci.

Con un applauso il Consiglio regionale della Toscana ha commemorato la scomparsa dell'arbitro Gino Menicucci. Il momento di cordoglio è stato chiesto all'Aula dal presidente del Consiglio toscano Eugenio Giani, nel corso della seduta consiliare. Oggi, ha sottolineato Giani, ci ha lasciato "una delle personalità sportive di maggior rilievo nella storia della nostra regione".

Arbitrò Rivera, Riva e Mazzola: 130 gare in Serie A

Dopo una lunga malattia è morto oggi a Firenze Gino Menicucci all'età di 77 anni. Una malattia contratta nel 2004 dopo un intervento chirurgico per risolvere un'ernia del disco. Anche se nato a Parigi il 7 marzo del 1938, Menicucci è da sempre stato un fiorentino doc (grande tifoso della Fiorentina) e un apprezzato arbitro italiano e internazionale. A Firenze era conosciuto anche per il suo negozio di giocattoli, vicino al Ponte Vecchio, in particolar modo per il 'Pinocchio' di legno. Da sempre iscritto all'Aia di Firenze, fa il suo esordio in serie A nel 1972 per poi terminarla nel 1984 dopo 130 gare nella massima serie, arbitrando i grandi campioni di quegli anni: Rivera, Riva, Mazzola e tanti altri.

Nel 1974, in occasione di un Foggia-Milan, ultima giornata di campionato, il dirigente del Foggia Sergio Affalato cercò di corrompere Menicucci, arbitro dell'incontro, e i guardalinee regalando loro tre orologi. Gino Menicucci rifiutò e raccontò tutto all'ufficio-inchieste prima e al giudice sportivo poi. Precedentemente Menicucci, dopo un iniziale coinvolgimento, era uscito completamente pulito dall'inchiesta sul Totonero, tanto da essere stato l'unico prosciolto da ogni capo di accusa in sede di istruttoria.

A seguito della prova della sua innocenza fu fatto diventare arbitro internazionale (1981). La sua carriera arbitrale si chiude con una sospensione comminata dalla Commissione Disciplinare dell'AIA, per dichiarazioni non autorizzate rilasciate ad un quotidiano, nelle quali Menicucci aveva attaccato i vertici del calcio italiano e della propria Associazione per mancanza di trasparenza.

Storico opinionista, come al Processo del Lunedì di Aldo Biscardi, poi giornalista, e vincitore del Fiorino D'Argento dalla sezione di Firenze, massimo riconoscimento sezionale per la carriera di arbitro.

Morte Menicucci, Torselli (FdI-An): "Peccato per quell'ultimo regalo mai consegnato..."

"Le più sentite condoglianze alla famiglia; non avergli consegnato il premio votato dal consiglio comunale grave pecca dell'amministrazione comunale..."

"Peccato che Gino ci abbia lasciato senza regalarci quella gioia che, senza dubbio, avrebbe scatenato in lui il ricevere un riconoscimento di affetto e di stima da parte del comune di Firenze. La città che ha sempre amato e che ha onorato con il suo essere schietto, onesto e orgoglioso come solo i fiorentini sanno essere". Queste le parole di Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d'Italia a Palazzo Vecchio che, nel maggio del 2015, aveva ottenuto il via libera dal consiglio comunale per concedere un riconoscimento a Gino Menicucci a nome della città di Firenze.

"Una mozione che il consiglio comunale aveva votato all'unanimità - spiega Torselli - e che il PD, attraverso il vice capogruppo Ceccarelli, aveva anche voluto sottoscrivere. Peccato però che il premio a Menicucci, l'amministrazione comunale, non l'abbia mai consegnato. E questa pecca oggi rende ancora più triste la scomparsa di Gino".

"Chiederò che il premio voluto ed ottenuto per Menicucci - conclude Torselli - sia consegnato lo stesso alla famiglia, anche se non sarà mai la stessa cosa. Ma non basta, voglio anche conoscere le motivazioni per le quali questo riconoscimento, nonostante il voto unanime in consiglio comunale, non era mai stato consegnato a Gino. La città di Firenze ha perso l'occasione di regalare un sorriso ad una persona che stava soffrendo".

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