
"La 50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze, alla sua nona edizione con una proposta di film e di eventi sempre più ricca e articolata, è un elemento ormai strutturale delle politiche culturali regionali, facendo della Toscana l'autentica Casa del Cinema di qualità" ha dichiarato stamani la vicepresidente e assessore alla cultura Monica Barni intervenendo al Cinema Odeon di Firenze alla presentazione del programma 2015 insieme alla assessore del Comune di Firenze ai rapporti internazionali, Nicoletta Mantovan, ai responsabili di Fondazione Sistema Toscana e ai responsabili dei festival.
"L'idea di creare un cartellone unico per i principali festival internazionali della Toscana, che si realizza oltre che nella 50 Giorni nella Primavera Orientale, si è rivelata vincente come affermano ai 60mila spettatori presenti ogni anno da nove anni, edizione dopo edizione. Attraverso i film proposti in anteprima, rigorosamente in lingua originale con sottotitoli, il pubblico assiste non solo ad un evento spettacolare, ma partecipa ad un'occasione di conoscenza e di confronto".
Il cinema della 50 Giorni fa riflettere, conoscere, approfondire un cinema che, grazie al gran numero di filmati proposti, racconta temi e realtà legati ad una società globalizzata e che spesso vengono trascurati, aggiunge Barni. "E' un cinema che apre la mente e il cuore, che racconta la lotta per la parità dei diritti; di culture lontane, così diverse eppure anche così vicine, se si considera che alla base e al centro delle società c'è sempre l'essere umano. Ed Essere Umani, il tema cui quest'anno è dedicata la 50 Giorni, non poteva essere più attuale e appropriato, in un momento in cui ognuno per la propria parte è chiamato a fare scelte di accoglienza e inclusione nei confronti del popolo dei rifugiati".
La 50 Giorni, grazie alla sua innovativa formula che racchiude nove festival di livello internazionale, rappresenta un esempio unico a livello nazionale e non solo. "Una manifestazione che si è ormai ritagliata a pieno titolo un ruolo preciso nel sostegno del cinema di qualità – ha concluso la vicepresidente - creando occasioni felici di relazione e condivisione, per renderci più responsabili e consapevoli delle differenti realtà e del mondo nel quale viviamo e ai continui mutamenti della Storia".
Il programma dal Comune di Firenze
Tornando alla rassegna, l’apertura è affidata a France Odeon (29 ottobre – 1 novembre), che da sette edizioni porta a Firenze il meglio del cinema d'Oltralpe contemporaneo. E come sempre, al festival curato da Francesco Ranieri Martinotti, arriveranno ospiti da tappeto rosso. Annunciata la presenza del Premio Oscar Michel Hazanavicius, del regista Philippe Garrel, al quale sarà dedicata una retrospettiva, e del figlio Louis Garrel, giovane e già acclamata star internazionale. In programma anche il film “Fatima”, di Philippe Faucon, che racconta della dura vita di una donna magrebina arrivata in Francia negli anni ‘90, dove vive separata dal marito, con due figlie adolescenti da crescere, emblema del difficile processo di integrazione in Europa per gli immigrati di prima e di seconda generazione. Un film che introduce il tema al quale idealmente la 50 Giorni e dedicata: “Essere Umani”. In un periodo in cui uno dei problemi sociali più attuali e drammatici e quello dei grandi flussi migratori, fatti da persone che fuggono dalla guerra, dalla fame e dai disastri ambientali, la 50 Giorni vuole porre l'accento su come il cinema possa favorire la conoscenza dell'altro – alla base dei processi di inclusione e integrazione – contribuendo alla promozione dei diritti umani e al rispetto del “popolo dei migranti”.
I “popoli” raccontati dalla 50 Giorni sono tanti. Sono quelli che da 56 edizioni sono protagonisti dei documentari del Festival dei Popoli (27 novembre – 4 dicembre), che quest’anno punta la sua lente d’ingrandimento sul cinema del polacco Wojciech Staron e della filmmaker peruviana Mary Jimenez; sono quelli rappresentati dai film etnomusicali di Immagini e Suoni del Mondo (2 – 4 novembre), che con il documentario Midsummer Night’s Tango andrà ad indagare se e vero che il ballo più popolare in Argentina ha origini finlandesi; Finlandesi raccontati tra tradizione e innovazione da Una Finestra sul Nord (11 – 13 dicembre), mentre il River to River (5 – 10 dicembre) continuerà il viaggio nell’India di oggi, nei suoi fermenti culturali, anche con la prima edizione della Indian Video Art; sono le donne che lottano nel mondo per affermare ancora oggi, nel 2015, i propri diritti, specie in quei Paesi che sono stati di recente protagonisti delle cosiddette “primavere arabe”, come descritto dal film della regista tunisina Kaouther Ben Hania, Le Challat de Tunis, ospite del Festival internazionale di Cinema e Donne (5 – 10 novembre), che va a indagare sulla realtà delle donne nel “dopo rivoluzione”; sono le persone LGBT, protagoniste del Florence Queer Festival (11 – 17 novembre), che con il film Fassbinder. Lieben ohne zu fordern, del danese Christian Braad Thomsen, ripercorrerà la vita di uno dei più controversi registi tedeschi; sono i volti dei giovani artisti contemporanei, della street art, della sperimentazione e dei grandi musei internazionali, raccontata da Lo Schermo dell’Arte Film Festival (18 – 22 novembre) che ospita due esponenti delle moving images, Mar al Raysse e Runa Islam; sono le migliaia di spettatori americani, russi e internazionali che, grazie al Premio N.I.C.E. Città di Firenze (13 dicembre) guardano e premiano il miglior film italiano.
Per la prima volta alla 50 Giorni, un tuffo nella memoria del Cinema, con una quattro giorni, dal 23 al 26 novembre, dedicata a Il Cinema Ritrovato, con un programma di grandi classici in versione restaurata, in collaborazione con la Cineteca di Bologna. A rendere possibile la realizzazione della 50 Giorni, oltre al lavoro dello staff di Quelli della Compagnia, a fianco dei team organizzativi dei singoli festival, molto importante il sostegno del Comune di Firenze e di Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Per info: www.50giornidicinema.it
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