
Nuove prospettive per il biologico in Toscana e soprattutto nell’area costiera grazie al progetto Ortofrutta Toscana Bio, che una rete di cooperative si appresta a presentare nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Toscana.
Nell’ultimo periodo il settore del biologico si è confermato una scelta vincente per i produttori, visto il sempre maggior apprezzamento dei consumatori che si orientano su uno stile di vita più sano e attento alle scelte alimentari.
Per questo molte aziende del territorio, fra cui la cooperativa Terre dell’Etruria che oggi a Venturina ha ospitato una iniziativa sul progetto, si sono unite e puntano alla crescita qualitativa e quantitativa della produzione biologica toscana attraverso il progetto integrato di filiera (P.I.F.) Ortofrutta Toscana Bio.
Il progetto è stato messo a punto da diversi soggetti impegnati nella produzione, nella ricerca e nella valorizzazione commerciale dei prodotti ortofrutticoli biologici e vedrà utilizzare gli oltre 2 milioni di euro di investimenti previsti per migliorare l’integrazione fra i diversi soggetti operanti nell’ambito della filiera, dalla produzione alle relazioni di mercato.
Fra le misure previste dal progetto interventi di ammodernamento della produzione, di concentrazione e innovazione degli stabilimenti di lavorazione, nuovi progetti sperimentali come assistenza tecnica unificata per tutta la Toscana, comunicazione in rete di dati e bollettini e razionalizzazione del trasporto su gomma per accorciare la strada tra il prodotto e il consumatore.
Di queste molte avranno un riscontro immediato sul territorio, in particolare nelle zone a più forte vocazione agricola come quelle della costa toscana.
Ortofrutta Toscana Bio vede la partecipazione di diverse aziende della Toscana, fra cui Vivitoscano di Firenze come capofila, e presenta come partner altre importanti realtà quali Agribologna, Apofruit Italia, Canova Srl, Conor, CS Etruria, Terre dell’Etruria.
Il progetto riunisce dalle aziende agricole, il primo anello della catena, a quelle di lavorazione e commercializzazione (Vivitoscano e Cs Etruria), dalle organizzazioni dei produttori che si occupano di programmazione, concentrazione dell’offerta, miglioramento qualitativo e assistenza tecnica (Terre dell’Etruria e Apofruit Italia) agli enti di ricerca che si applicheranno ai miglioramenti tecnici e all’innovazione.
In particolare Vivitoscano, che opera presso il mercato ortofrutticolo di Firenze, svilupperà la valorizzazione commerciale dei prodotti biologici destinati al canale della moderna distribuzione (GDO e DO), CS Etruria si dedicherà alla vendita nel canale della ristorazione collettiva HoReCa channel, mentre Terre dell’Etruria sarà il riferimento tecnico-produttivo per gli agricoltori toscani in termini di assistenza tecnica e controllo della qualità. Il progetto di filiera, infatti, si propone di coprire tutte le diverse fasi partendo dalla organizzazione della produzione biologica toscana per arrivare a soddisfare la domanda di biologico in tutti i diversi canali di vendita.
I prodotti al consumatore di Ortofrutta Toscana Bio saranno distinti dai due marchi del biologico Vivitoscano e Almaverde Bio.
Complessivamente il progetto coinvolgerà aziende agricole toscane per un totale di circa 2mila tonnellate di frutta e ortaggi biologici.
"Legacoop Agroalimentare ha dato il proprio pieno sostegno a questo progetto – afferma Sara Guidelli, della presidenza Legacoop Agroalimentare Toscana– che punta sul territorio e sulla capacità di fare rete delle nostre cooperative. Integrare la filiera è una priorità in una terra dove le competenze ci sono a tutti i livelli e l’obiettivo comune è la crescita".
"Siamo in prima fila nel progetto Ortofrutta Toscana Bio ed opereremo sul fronte dell’assistenza tecnica e del controllo di qualità.
Questo ci permetterà di entrare in contatto con nuove realtà e di contribuire a valorizzare il lavoro dei produttori toscani, potenziando le opportunità del marchio Toscana anche nel biologico" sostiene Massimo Carlotti, presidente di Terre dell’Etruria, cooperativa di produttori che con 3300 aziende agricole associate rappresenta la più importante realtà imprenditoriale del mondo agricolo toscano.
Fonte: Ufficio Stampa
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