Detenuto tenta il suicidio in carcere, salvato dalla polizia penitenziaria

Ha tentato di uccidersi nella sua cella del carcere di LUCCA, ma l’uomo è stato salvato dal tempestivo intervento dell’Agente di Polizia Penitenziaria in servizio.

“L’insano gesto – posto in essere mediante impiccamento - non è stato consumato per il tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari. Soltanto grazie all'intervento provvidenziale dell'Agente di sezione si è evitato che l'estremo gesto avesse conseguenze L’ennesimo evento critico accaduto nel carcere di Lucca, dove pochi giorni fa si sono registrate aggressioni di detenuti a poliziotti penitenziari, è sintomatico di quali e quanti disagi caratterizzano la quotidianità penitenziaria”, denuncia Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

Pasquale Salemme, segretario regionale toscano del SAPPE, il primo e più rappresentativo dei Baschi Azzurri, evidenzia che “il detenuto che ha tentato il suicidio è uno straniero, di nazionalità marocchina, con posizione giuridica di giudicabile. Mi auguro che l’Amministrazione penitenziaria proponga i poliziotti che hanno sventato il suicidio per una adeguata ricompensa a livello ministeriale”.
“Per fortuna delle Istituzioni, gli uomini della Polizia Penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio in carcere - come a Lucca - con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici”, conclude Capece. “Ma non si può e non si deve ritardare ulteriormente la necessità di adottare urgenti provvedimenti: non si può pensare che la gestione quotidiana delle costanti criticità delle carceri toscane e del Paese sia lasciata solamente al sacrificio e alla professionalità delle donne e degli uomini della Polizia”.

Fonte: Ufficio Stampa

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