Aggredito un agente nella casa di reclusione, il Sappe: "Situazione ad alta tensione"

Il carcere di San Gimignano

Sabato sera, un detenuto del carcere di San Gimignano classificato ad Alta Sicurezza ha aggredito un poliziotto penitenziario mentre rientrava in cella dopo essere stato nella sala docce. La notizia è riferita dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE che, nell’esprimere all’Agente“solidarietà e vicinanza”, evidenzia come sia “sintomatica del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. E che a poco serve un calo parziale dei detenuti, da un anno all’altro, se non si promuovono riforme davvero strutturali nel sistema penitenziario e dell’esecuzione della pena nazionale”.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, sottolinea come “in un anno la popolazione detenuta in Italia è calata di poche migliaia di unità: il 30 settembre scorso erano presenti nelle celle 52.294 detenuti, che erano l’anno prima 54.195. La situazione nelle carceri italiane resta ad alta tensione: ogni giorno, i poliziotti penitenziari nella prima linea delle sezioni detentive hanno a che fare, in media, con almeno 18 atti di autolesionismo da parte dei detenuti, 3 tentati suicidi sventati dalla Polizia Penitenziaria, 10 colluttazioni e 3 ferimenti”, conclude il leader del SAPPE.

Fonte: Ufficio Stampa SAPPE Polizia Penitenziaria

Notizie correlate



Tutte le notizie di San Gimignano

<< Indietro

torna a inizio pagina