Canti partigiani e letteratura del '900: un'operina ribelle in scena alle Oblate di Firenze

La biblioteca delle Oblate

Eppure cantavano, nonostante “il piede dello straniero sopra il cuore”. Il canto alimentava l’ardore per la patria, l’amore per la vita, faceva sentire uniti e liberi, dava forza alla ribellione. Persino le ragazze si infuocavano al passaggio dei partigiani in marcia, dei giovani antinazisti nei loro lunghi cammini verso la montagna, in cerca di un rifugio nella macchia. Il canto era vita, accompagnava la speranza e il desiderio di vittoria. Era un’arma contro i fascisti che promettevano stragi tra le più efferate al canto della rossa primavera da conquistare con “Fischia il vento, urla la bufera”. Conoscere le parole e il canto delle donne e degli uomini che fecero la Resistenza lancia un nuovo ponte, ricostruisce ancora una volta un legame con la storia. Quella storia fatta di dolore, persecuzione, oppressione, torture, sogni, aspettative, voglia di riscatto ed emancipazione che non temeva l'invasore. Anzi lo sfidava. gridando alla lotta di Liberazione attraverso la più intensa espressione di cultura popolare dei canti alpini, militari, goliardici riadattati da partigiani ignoti.

Melodie partigiane, voci ribelli e grandi firme della letteratura italiana del '900. Uno spettacolo di grande forza emotiva e una performance corale messa in scena da 90 persone, tra musicisti, cantanti e lettori, negli spazi della biblioteca delle Oblate. “E come potevamo noi cantare” è l'evento, ideato da Stefano De Martin e prodotto dal Comune di San Casciano, che sabato 3 ottobre alle ore 21,30 si terrà in versione itinerante tra il giardino, la Sala delle Conferenze, il Chiostro e il Cortile della Castalderia della biblioteca fiorentina. L'operazione culturale è nata come performance del Corpo musicale Oreste Carlini e del Coro l’Altrocanto e si è sviluppata nella realizzazione di un cd, uno strumento inedito, in bilico tra racconto storico, evento musicale, reading, testimonianze dirette per riascoltare, riscoprire, comprendere lo spirito tenace e corale della Resistenza e ricomporne l’immagine, a distanza di 70 anni, con le sole parole.

Dalla morte alla vita, dalla persecuzione alla speranza, dall’oppressione al futuro attraverso il canto della libertà. Dalla triste sorte di un partigiano, “un altro italiano sotto terra”, come invoca il coro di alpini in “Pietà’ l’è morta”, all’appello di un giovane novantenne, il partigiano Marcello Citano della Brigata Sinigaglia che invita i giovani alla lotta, alla ribellione, a cambiare le cose. E alla toccante testimonianza di Bianca Maria Elia, già insegnante e protagonista della gloriosa Repubblica della Val d’Ossola.

Memorie partigiane e parole d'autore infarciscono l'operina ribelle che sarà interpretata dal Corpo musicale Oreste Carlini, dal Coro Altrocanto e dai dicitori Paolo Ciotti, Simone Coli, Alessio Ferruzzi, Elisabetta Masti e Monica Masti. L'iniziativa vede anche la partecipazione di Marcello Citano, Bianca Maria Elia e Don Andrea Bigalli. Il progetto recupera alcuni dei più toccanti brani della produzione musicale sorta tra il '43 e il '44. Testi e testimonianze sulla lotta di Liberazione affiancati al collage di letture di brani tratti da Calvino, Vittorini, Pavese, Fenoglio, Quasimodo, Viganò, Turoldo, a cura di giovani attori del Chianti. Sostenuta dalla giunta Pescini con il patrocinio dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana, dell’Anpi di Firenze, dell’Istituto Ernesto de Martino, l'iniziativa aspira a tradursi in uno strumento didattico e divulgativo da diffondere nelle scuole del territorio. Il cd è stato realizzato grazie alla collaborazione di giovani fonici, musicisti, attori, storici e coristi di San Casciano e Scandicci.

“Abbiamo scelto di sostenere questo progetto – commenta il sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini - per ricordare e rinnovare la testimonianza di quanto il canto significò per i giovani ribelli, l'espressione di una rinnovata comunità, della rinascita della speranza e, sia pure nella durezza della guerra partigiana, dell'amore per la vita, per la libertà e per il futuro. Sentir cantare di nuovo quelle parole ci fa istantaneamente capire quanto sia davvero giusto chiamare, quella lotta, lotta di Liberazione e quanti sogni, quante aspettative e attese portasse con sé; tutto ciò che poi si è tradotto magistralmente nei principi contenuti nella Carta Costituzionale, un anelito di affrancamento che appare evidente anche nelle parole di alcuni scrittori ed intellettuali che vissero l'esperienza della Resistenza. Questo lavoro costituisce un nuovo elemento di memoria civile che vogliamo mettere a disposizione dei cittadini con l'augurio che possa generare nuova consapevolezza e desiderio di conoscenza”.

"Abbiamo sentito il bisogno di fare i conti - spiega l'ideatore Stefano De Martin - ancora una volta con una storia che parla di partecipazione politica, di dignità della persona, del sapore della giustizia sociale, di creatività individiduale e collettiva, di sogno e desiderio di emancipazione di genere. Abbiamo provato a rileggere le stesse parole e le stesse melodie con questo pensiero, senza indulgere a nostalgie. L'arte in questo caso ci ha aiutato, ci ha fornito una bussola per il nostro presente, l'arte come capacità dell'uomo di leggere e comprendere il senso profondo delle cose".

“L'originalità e il valore del progetto è la natura corale – dichiara Chiara Molducci, assessore alla Cultura di San Casciano – e si fonda da un lato sul recupero della memoria di alcuni noti brani partigiani tra cui Bella Ciao, Italia combatte, Fischia il vento, Pietà l'è morta, Figli di nessuno, Inno di Garibaldi, Il Bersagliere ha cento penne, dall'altro sull'armoniosa alternanza tra musica e letteratura, sull'interpretazione in chiave contemporanea di alcuni dei più grandi esponenti della letteratura democratica del dopoguerra come Cesare Pavese, lo scrittore partigiano Beppe Fenoglio, Italo Calvino, Elio Vittorini, Salvatore Quasimodo; del progetto vorremmo farne uno strumento didattico da far ascoltare a scuola, una sorta di audiolibro, la storia da imparare sulle note della Resistenza”.

La postproduzione su cd è a cura di Enrico Roselli, la grafica di Francesco Corsi, i testi storici di Francesco Fusi, giovani professionisti che hanno partecipato a titolo volontario così come hanno fatto gli artisti del Corpo Musicale e del Coro che si sono sperimentati in contaminazioni di grande suggestione.

Ingresso libero

SABATO 3 OTTOBRE, ore 21

Il programma dell'evento:

Giardino - Saluto del Corpo Musicale “Oreste Carlini” diretto da Andrea Gheri

Sala Conferenze - Saluto del Sindaco di Firenze e del Sindaco di San Casciano V.P

UN PROGETTO DI POPOLO - E come potevamo noi cantare?

Stefano De Martin, Curatore del progetto

Matteo Mazzoni, Direttore Istituto Storico Resistenza in Toscana

LA MUSICA SIAMO NOI - Ritmi lunghi 70 anni

Fabio Dei, antropologo

Antonio Fanelli, Istituto Ernesto de Martino

LETTURE da Italo Calvino, Beppe Fenoglio, Renata Viganò, Cesare Pavese, David Maria Turoldo

Cortile della Castalderia - Iter. Opera simbolica in ricordo della Liberazione di Firenze - 11 Agosto 1944

CHIOSTRO

Il coro Altrocanto diretto da Stefano Corsi esegue brani contenuti nel CD E come potevamo noi cantare?

GIARDINO
SALUTO CONCLUSIVO
Corpo Musicale “Oreste Carlini” con tutti i presenti
Ingresso libero

Biblioteca delle Oblate
Via dell’Oriuolo, 24

 

 

 

 

 

 

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino

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