
Sono iniziate intorno a mezzogiorno le operazioni di sgombero del campo rom abusivo della Bigattiera, sul litorale pisano, che ospita alcune decine di nomadi. Lo sgombero, disposto dal Comune dopo una relazione dell'Asl che aveva denunciato pessime condizioni igienico sanitarie, è eseguito dalla forza pubblica con decine di poliziotti e carabinieri schierati dalle prime ore del mattino intorno al campo per evitare eventuali disordini.
All'interno dell'insediamento sono presenti due consiglieri comunali di Sel e Prc-Una città in comune, che hanno aspramente criticato l'intervento accusando il Comune di "non avere voluto proporre soluzioni alternative alle famiglie".
La situazione per ora è tranquilla e sul posto stanno operando due ruspe intervenute per demolire le baracche. In mattinata le famiglie rom hanno ricevuto la visita delle insegnanti della scuola elementare e media frequentate dai bambini del campo: "Questo sgombero - hanno detto Cristina Fontanelli, Michela La Marca e Lorena Conte - manda a scatafascio anni di lavoro e progetti per l'integrazione di questi minori. Da sempre ci chiedono di lavorare per integrare i bambini stranieri nella scuola ma questo sono invisibili e ciò intollerabile per un Paese civile".
"Il campo rom abusivo della Bigattiera ora è chiuso". Lo ha affermato con un post sulla sua pagina Facebook il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, annunciando nel pomeriggio la fine delle operazioni di sgombero dell'insediamento. "Avrei preferito - ha aggiunto il primo cittadino - che gli occupanti del campo fossero usciti spontaneamente. Che la chiusura fosse necessaria tutti lo sapevano, ben prima della firma dell'ordinanza. C'è voluta la forza pubblica, ma tutto è stato gestito con il rispetto dovuto alle persone e tutte le azioni sociali possibili sono state garantite. Ringrazio il prefetto, il questore e tutti gli operatori impegnati. Le istituzioni hanno operato all'unisono".
Filippeschi ha poi concluso ricordando che in quel campo "c'erano gravi problemi igienico-ambientali e di legalità" e che "La presenza di popolazione (non nomade, ma stanziale) rom e di altre etnie in accampamenti e in alloggi del territorio di Pisa è squilibrata rispetto a quella di altre province, come riconosciuto dalla Regione: è stata diminuita, con un impegno difficile, e si deve diminuire ancora, proprio per rispettare le persone che chiedono vero inserimento e per legittimare agli occhi dei cittadini gli interventi sociali d'integrazione pretendendo sempre rispetto della legalità e delle regole di convivenza civile".
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