Samuele Vitale ucciso da un'auto mentre andava dagli amici: per via Livornese a Ponte a Elsa una 'tragedia annunciata'

Samuele Vitale, il ragazzo morto a Ponte a Elsa

E alla fine, come si dice, ci è scappato il morto. Spesso è un modo di dire quando si teme il peggio, poi quando ci si trova a vedere purtroppo concretizzarsi un timore, l’amaro e la tristezza diventano ancora più forti. Come se una tragedia come quella che si è consumata ieri, mercoledì 23 settembre, a Ponte a Elsa, fosse già annunciata.

Nella frazione di Empoli sono anni che gli abitanti si arrabbiano per le condizioni di via Livornese, il tratto della SS67 Tosco Romagnola che collega il quartiere di Santa Maria con la frazione alle porte della provincia di Pisa. Se uno effettua una ricerca su gonews.it l’elenco che ne viene fuori di incidenti avvenuti negli ultimi anni è impressionante.

Per fare un esempio più lontano andiamo all'anno 2009: giovedì 18 giugno un motociclista è autore di un grave incidente nel pomeriggio.

Nove maggio 2014: due auto si scontrano in via Livornese. Per fortuna non ci sono feriti gravi, lunghe le code.

Mercoledì 4 dicembre 2014: una 50enne di Monterappoli resta ferita in uno scontro tra uno scooter e una Fiat Panda. Gravi le ferite alle gambe, tanto che dall’ospedale 'San Giuseppe' di Empoli viene trasferita al nosocomio fiorentino di Careggi. Era poco prima delle 18, quindi, di notte.

Il 14 maggio 2015 un’auto finisce in un fossato, sempre in via Livornese.

Il tratto di Ponte a Elsa della SS67, vale la pena sottolineare, è di competenza diretta di ANAS, non del Comune. Infatti i tratti di strada statale che attraversano località sotto i cinquemila abitanti non vedono la diretta gestione da parte del municipio. Per fare un esempio, un Comune come Empoli può mettere dei dissuasori di velocità nel tratto del capoluogo ma per farlo nella frazione di Ponte a Elsa non può intervenire direttamente, ma deve lasciar fare ad ANAS.

I problemi di cui si lamentano i residenti sono principalmente due: la poca illuminazione, che di notte aumenta il rischio, e il lungo tratto rettilineo che incentiva a dare gas sull’acceleratore. Poi ci si sono messi anche i ladri a far sparire il rame dai lampioni, come lamentava il 16 luglio 2014 un cittadino.

Stessi problemi di illuminazione venivano lamentati, da un altro residente, il 6 ottobre 2012: andavano avanti almeno dal settembre precedente.

“Ponte a Elsa è stata abbandonata”, diceva un lettore il 20 febbraio scorso, lamentando una segnaletica poco curata.

E qui ci fermiamo. Si potrebbe continuare a scorrere, ma gli esempi sono già sufficienti e dimostrano che il disagio della popolazione ha delle basi solide. Quella stessa gente che oggi, giovedì 24 settembre, piange la perdita di un ragazzo di 12 anni - pieno di vita, tifoso del Napoli, che lascia oltre ai genitori anche un fratello di nove anni -  che, attraversano la strada, voleva andare a raggiungere i suoi amici al parco, dopo cena. E questo link, sinceramente, tutti noi avremmo voluto non inserirlo mai in questo ‘bollettino’.

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