
Segno più per consumi, occupazione e fiducia: nessun dato eclatante ma la ripresa c’è e i segnali positivi provenienti da quasi tutti i settori fanno guardare con più ottimismo al futuro.
A dirlo sono i dati rilevati dall’Ufficio Studi di Confcommercio Imprese per l’Italia sulla ripresa del nostro sistema economico, dai quali emerge, primo fra tutti, l’Indicatore dei Consumi di Confcommercio (ICC) che registra una crescita a luglio dello 0,4% rispetto al mese di giungo. L’incremento su base annua è invece del 2,1% e segna la variazione più elevata degli ultimi cinque anni, andando a consolidare il trend in ripresa già annunciato negli scorsi mesi.
A luglio i segni meno del primo semestre dell’anno sembrano quindi archiviati e al loro posto si intravedono cenni di slancio provenienti dalla quasi totalità degli ambiti del sistema economico.
Entrando nel dettaglio gli aumenti più significativi rispetto al 2014 si registrano, in particolare, sull’andamento positivo della domanda relativa ai beni (+2,3%) e ai servizi (+1,6%), ai quali si sommano i segnali incoraggianti da parte del mondo del lavoro con una sostanziale crescita del numero degli occupati.
La ripresa sembra dunque concretizzarsi passo dopo passo e viene confermata anche dall’indice di fiducia da parte di famiglie e imprese che si attesta oggi ai massimi del periodo.
Molti i settori che si affacciano con indici in crescita all’ultimo trimestre dell’anno, nonostante siano ancora diversi gli aspetti sui quali intervenire per dare un vero slancio alla crescita economica.
A luglio gli aumenti più significativi rispetto allo stesso mese dello scorso anno si sono riscontrati per i beni e servizi per la mobilità (+8,8%) e per le comunicazioni (+5,1%), seguiti dalla casa (+2,1%) e della spesa per gli alberghi, i pasti e i consumi fuori casa (+2,0%).
In lieve miglioramento su base annua anche il settore dell’abbigliamento e delle calzature (+0,8%), i beni e i servizi per la cura della persona (+0,3%) e ricreativi (+0,1%).
L’unico segmento che evidenzia ancora una diminuzione su base annua è quello relativo alla spesa per gli alimenti, le bevande e i tabacchi (-0,2%).
"I dati provenienti dalla Confederazione ci rassicurano e ci fanno ben sperare per il futuro – afferma Alessandra Risaliti, membro della Consulta di imprenditori pratesi di Confcommercio Pistoia e Prato – Anche a Prato iniziamo a sentire i segni della ripresa, soprattutto nel centro storico dove l’apertura di nuove attività di somministrazione ha contribuito a rianimare alcune aree.
Per parlare di una vera e propria ripartenza di tutti i settori c’è però ancora molto da fare anche nella nostra città, mettendo in campo azioni mirate a dare una vera e propria spinta ai consumi".
Fonte: Confcommercio Pistoia e Prato - Ufficio Stampa
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