
“Come accaduto altre volte, qualche rappresentante di compagnia di taxi non perde occasione per gettare fango e discredito sulla categoria degli ncc citando episodi di violenze causati dagli autisti di Uber avvenuti in India ed in America.” E' quanto dichiara Franco Giani, amministratore delegato del Consorzio CapCosepuri (oltre 40 aziende di NCC a Firenze) a proposito delle dichiarazioni di Claudio Giudici, presidente di Uritaxi Toscana sull'ipotesi dell'arrivo del servizio Uber a Firenze.
“Per chi legge e non è particolarmente addentro a questi problemi – continua Giani - rimane l'assonanza NCC/violenza e pericolo. Io ho un azienda di noleggio con conducente e sono anche amministratore delegato del Consorzio Capcosepuri di Firenze a questa provocazione non ci sto. Come consorzio noi siamo pronti da tempo con un app a fornire un servizio simile ad Uber in città ma siamo prigionieri di una legge antiquata che non tiene conto delle innovazioni tecnologiche e non abbiamo la forza politica ed economica di Uber per farci ascoltare Quindi i taxisti non cerchino di infangare una categoria che in città offre un servizio di altissimo livello ma si confrontino con il Comune solo sui loro problemi, che leggendo i giornali, sembrano non essere pochi. L'ipotesi di un servizio Uber a Firenze deve sicuramente essere oggetto di una discussione – conclude – in un'ottica legata al miglioramento di tutto il servizio per turisti e cittadini.”
Fonte: Confcooperative Firenze
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