
Pubblichiamo di seguito gli interventi politico istituzionali il giorno dopo la disgrazia al porto di Livorno il cui bilancio è di un morto e tre persone ferite.
Incidente bacino, Gazzetti (Pd): “Morire sul lavoro è inaccettabile, senza parole”
“Questo è il momento del dolore e del cordoglio: il gravissimo incidente sul lavoro verificatosi in Cantiere a Livorno lascia senza fiato, un morto e dodici feriti è il terribile, inaccettabile bilancio”. Sono le parole di Francesco Gazzetti, consigliere regionale Pd, dopo il tragico incidente avvenuto ieri al porto di Livorno.
“Il mio primo pensiero è stato quello di andare subito davanti ai cancelli del Cantiere per esprimere, anche fisicamente, vicinanza e solidarietà. – prosegue - Morire sul lavoro è inaccettabile e Livorno, la Toscana devono ribadirlo con forza. Erano anni che in cantiere non si verificava un incidente così grave, l'attenzione posta in questi anni evidentemente aveva portato a questi risultati: oggi però di fronte a quello che è accaduto siamo senza parole. Davanti ai cancelli del cantiere ho visto passare le tante ambulanze che sono servite a portare soccorso ai feriti ed anche i vigili del fuoco che hanno fatto un grandissimo lavoro. Alle autorità preposte spetterà il compito di capire quello che è successo, noi invece dobbiamo impegnarci sin da subito affinché tutto questo non si ripeta mai più. Ai familiari di chi ha perso la vita nella nostra città vanno le mie più fraterne condoglianze, mentre ai feriti va l'augurio di una pronta guarigione”.
“Spero che domani e nei prossimi giorni non si facciano soltanto minuti di raccoglimento ma che si parli e si dia voce alla voglia di lavoro e di lavoro sicuro”, conclude, con questo appello, il consigliere Gazzetti.
Cantone (M5s): "Solidali con familiari di Gabriele Petrone e i lavoratori feriti. La Toscana seconda in Italia per morti sul lavoro"
I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle esprimono il loro cordoglio per la tragedia occorsa a Gabriele Petrone e agli 11 colleghi feriti nell’incidente della nave Urania, in bacino per lavori a Livorno.
“Mi faccio portavoce del nostro cordoglio per la morte di Gabriele Petrone – segnala il consigliere livornese Enrico Cantone – della nostra solidarietà ai suoi familiari e ai restanti 11 feriti nell’incidente occorso alla nave Urania. Sarà compito della magistratura valutare eventuali responsabilità dell’accaduto - precisa Cantone - ma ci rincresce riconoscere come questo evento tragico confermi la Toscana come seconda regione italiana per persone decedute durante la loro attività lavorativa, con 39 vittime da gennaio ad oggi.
Trattandosi di una tragedia marittima avvenuta a Livorno – conclude il consiglie Cinque Stelle - è doveroso ricordare che proprio la mia città è stata teatro della più grande strage sul lavoro della storia repubblicana, quella del Moby Prince, dove perirono sul posto di lavoro 65 marittimi, oltre ai 75 passeggeri imbarcati nel traghetto. Per sapere la verità su questa vicenda abbiamo dovuto stimolare una Commissione d’inchiesta parlamentare 24 anni dopo l’accaduto. Ci auguriamo che per i familiari di Gabriele Petrone l’attesa sia molto più breve”.
Il presidente dell’Authority si unisce al cordoglio delle famiglie
Un messaggio di solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime dell’incidente verificatosi a bordo della nave Urania, in lavorazione presso il bacino galleggiante del porto di Livorno. A darlo è il presidente Giuliano Gallanti, assieme al segretario generale, Massimo Provinciali, e a tutti dipendenti dell’Autorità portuale di Livorno.
«Ci uniamo al dolore delle famiglie dei marittimi coinvolti nel terribile incidente – ha detto Gallanti –, si tratta di una sciagura che colpisce al cuore la comunità portuale livornese e nazionale. Ora aspettiamo con ansia di conoscere l’esito delle inchieste in corso».
«Incidenti simili – ha aggiunto il numero uno dello scalo labronico – non devono più ripetersi. Per questo motivo l’Apl, di concerto con gli organi istituzionalmente preposti, intensificherà i controlli già fino ad oggi eseguiti al fine di garantire l’esecuzione delle lavorazioni a bordo e a terra al massimo della sicurezza».
Gli interventi di Marras e Mazzeo (PD)
«I dati Inail indicano che tra gennaio e luglio del 2014 i morti sul lavoro in Toscana furono 28, tra gennaio e luglio di quest’anno, invece, sono stati 47. Numeri che fanno rabbirividire e che ci dicono quanto la questione della sicurezza nei luoghi di lavoro sia un tema che per il PD e per la nostra comunità politica deve essere centrale e imprescindibile».
Il capogruppo PD in consiglio regionale Leonardo Marras e il consigliere regionale e vicesegretario toscano Antonio Mazzeo riflettono così all’indomani della tragedia avvenuta nel Cantiere Navale di Livorno che ha visto la morte di un operaio e il ferimento di 11 suoi colleghi.
«Non ci può essere lavoro senza sicurezza, mai. E non possiamo permettere che di questo tema se ne parli solo quando capitano tragedie come quella di Livorno - aggiuge Marras - L'educazione alla prevenzione è innanzitutto senso di responsabilità: le regole, chiare, ci sono e non vanno considerate come limite, ma come segno di civiltà. La diffusione di una cultura della sicurezza sempre più ampia, passa dall’autotutela di ogni lavoratore, dalla verifica delle capacità delle imprese, da un impianto di regole chiaro e dal un sistema di controllo efficiente della ASL.».
«A partire dagli appuntamenti di questi giorni nelle nostre Feste de l’Unità - dice ancora Mazzeo -approfitteremo di ogni occasione per sottolineare questi aspetti, per ricordarne l’importanza e per fare in modo che questo concetto si radichi sempre più tra i nostri iscritti, tra i nostri militanti e tra tutti i cittadini».
«Il nostro gruppo consiliare – concludono Marras e Mazzeo – con la presenza ieri sera sul luogo della tragedia di Livorno del nostro consigliere Francesco Gazzetti, ha subito testimoniato la vicinanza e il cordoglio dei democratici ai familiari delle vittime e all’intera città. Ma più di questo, in futuro, sarà importante continuare con più forza la nostra azione sui temi della sicurezza sul lavoro».
La nota della Cgil Toscana
L’incidente sul lavoro accaduto ieri al bacino galleggiante del porto di Livorno e che ha provocato la morte di un lavoratore di 39 anni ed il ferimento di altri 11 lavoratori, è una ferita grave per la comunità portuale e per tutto il mondo del lavoro.
La CGIL Toscana esprime tutta la solidarietà delle lavoratrici e dei lavoratori alla famiglia del giovane elettricista deceduto e ai suoi compagni di lavoro feriti. Bene hanno fatto le RSU del cantiere a proclamare la fermata di stamani e a decidere di devolvere il corrispettivo di un’ora di lavoro come sostegno alla famiglia della vittima.
Oggi è il giorno del cordoglio, e il rispetto per il dolore per una vita spezzata richiede silenzio e fiducia nelle indagini che dovranno chiarire circostanze, cause ed eventuali responsabilità.
Incidenti come questo sono umanamente e socialmente inaccettabili e non deve mai abbassarsi l’attenzione e l’impegno sulla sicurezza sul lavoro.
Purtroppo, invece, di lavoro si continua a morire e nella nostra regione dall’inizio dell’anno il numero degli incidenti mortali è impressionante.
Occorre un sempre maggiore impegno di tutti per estendere e consolidare una forte cultura della sicurezza attraverso la formazione, la contrattazione e l’impegno delle risorse necessarie al funzionamento degli organismi di controllo. In un mondo del lavoro fortemente modificato e con un’organizzazione più frammentata si generano nuovi bisogni, nuovi rischi e nuovi problemi e bisogna essere in grado di affrontarli e risolverli.
Dobbiamo avere tutti, lavoratori, sindacati, impresa, politica e istituzioni la volontà di mettere la sicurezza al centro della nostra azione perché questo immane spreco umano si possa fermare e si possa smettere di morire di lavoro.
Incidente in porto, il cordoglio del sindaco Nogarin per la morte del giovane operaio
“La tragedia che si è consumata ieri nel cantiere dove ha perso la vita un lavoratore e sono rimasti feriti altri dodici suoi colleghi, di cui uno in condizioni molto gravi, mi riempie di profondo dolore e di rabbia. Dolore per i familiari di Gabriele Petrone, ai quali vanno le mie più sentite condoglianze, e rabbia di fronte al verificarsi di un evento inaccettabile come la morte di un uomo sul proprio luogo di lavoro. Non esistono parole sufficienti per commentare questo duro colpo inferto così profondamente alla nostra comunità, solo a pochi mesi di distanza dall'incidente sul lavoro occorso all'Alto Fondale del Porto che costò la vita a un lavoratore filippino.
Non è concesso parlare di fatalità davanti a episodi come questo, in cui muoiono persone intente a godere di un diritto tra i primi ad essere sancito e tutelato dalla nostra Costituzione.
Pur impossibilitato a essere fisicamente presente, a causa della convalescenza che mi obbliga a casa, ho seguito fin dall'inizio le fasi concitate dei soccorsi, coordinandomi con la vicesindaco Stella Sorgente, con il mio portavoce Andrea Morini e con l'assessore al sociale Ina Dhimgjini, che si sono recati immediatamente sul luogo della tragedia e poi al Pronto Soccorso.
Quanto si è verificato ieri richiede da parte dell'Amministrazione comunale il massimo impegno nel cercare e ottenere le risposte alle tante domande che la città continua giustamente a porsi in tema di sicurezza sul lavoro, mentre alle autorità preposte spetterà il compito di individuare le cause dell'incidente e delle eventuali responsabilità.
Auguro ai feriti una pronta guarigione e, di nuovo, rinnovo l'impegno dell'Amministrazione per assicurare il miglioramento della sicurezza e delle condizioni di lavoro di chi opera in ambito portuale”.
Il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin
Il cordoglio di Futuro a Sinistra Livorno
Livorno piange ancora una volta la gravissima perdita di una Persona morta sul posto di lavoro. Poche implacabili parole. Un testo che serve solo a rendere omaggio e solidarietà a chi è rimasto a piangere la perdita di una persona cara. La sinistra livornese non ci sta più. Quando muore qualcuno mentre sta lavorando è difficile non pensare a responsabilità, dirette o indirette. Oltre il dolore, oltre la rabbia, serve una vera quanto seria riflessione che nei fatti deve tradursi nella lotta alla superficialità, alla trascuratezza di particolari che potrebbero essere la causa di questi nefasti accadimenti.
Si parla già di difficoltà nella ricostruzione di ciò che è avvenuto. Intanto però, assistiamo all'ennesima morte sul posto di lavoro. Per Noi conta questo. Ancora di più serve dar vita ad un tavolo permanente che discuta sulla messa in atto di tutte le garanzie possibili a tutela della sicurezza dei luoghi di lavoro. La vita dei lavoratori non prevede "se o ma". Per questo come organizzazioni politiche e sociali di sinistra, chiediamo l'apertura di una vertenza mirata alla messa in sicurezza delle condizioni in cui operano i lavoratori. Prima di tutto il rispetto dei diritti, in primis quello alla salute ed alla vita. Quella vita che oggi ancora una volta è stata stroncata in maniera inaccettabile.
Alba, Futuro a Sinistra, Sel, Sì -Toscana a Sinistra
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