
La truffa dell'assicurazione non ha funzionato su una signora 90enne di Legoli (Peccioli). Il trucco usato è quello di chiedere i soldi per pagare l'assicurazione del figlio o della figlia dopo un brutto incidente. La signora non si fa scrupoli a raccontare la storia, poiché magari può servire a salvare i soldi di qualche altro anziano.
Una donna scende da un'utilitaria di colore chiaro, punta il bersaglio e inizia la messinscena assieme al complice. Il tizio comincia a chiedere di riscuotere l'assicurazione della figlia ma l'arzilla signora fiuta l'odor di truffa e ribatte: "Mia figlia è a posto". "Signora, qual è il suo nome?" "Quello che mi pare, mi dica piuttosto come si chiama mia figlia". Il giovane non risponde, la tiritera va avanti per poco finché l'anziana non si altera e a quel punto salta la discussione. La figlia, che ovviamente stava benissimo, e i carabinieri sono stati allertati.
Non è andata altrettanto bene a Lari, dove lo stesso giochino è riuscito nei confronti di un'anziana. E oltre la Valdera non mancano gli emuli. A San Miniato, una coppia di anziani è stata raggirata con l'altro metodo, quello della fuga di gas. I truffatori convincono di essere operai del fornitore di gas e che, a causa di una perdita, soldi e preziosi devono essere 'salvati' inserendoli in frigo. Marito e moglie ci sono cascati, e i falsi operai hanno raccolto facilmente il bottino scappando con una scusa.
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