
L’attuale situazione di grave disagio su gran parte del territorio richiede misure straordinarie da assimilare ad atti di protezione civile sia nell’interesse dell’agricoltura che nell’interesse della sicurezza stradale e della stessa incolumità pubblica. L’allarme ungulati sta diventando talmente insostenibile che Coldiretti Arezzo ha consegnato mercoledì in Prefettura un documento sull’analisi della pianificazione faunistico-venatoria e sulle proposte in materia di danni da fauna selvatica, predisposto da Coldiretti regionale e già consegnato lo scorso 10 luglio in Regione Toscana, e in simultanea in tutta Italia.
Il presidente Tulio Marcelli e il direttore Mario Rossi insieme ad una delegazione di imprenditori hanno, quindi, incontrato mercoledì pomeriggio il prefetto di Arezzo, Alessandra Guidi, consegnandole il documento, nel quale si ribadisce l'urgenza di adottare tutte le misure di monitoraggio, prevenzione e contenimento del fenomeno degli ungulati.
Il documento punta ad aprire una discussione sul rapporto tra conservazione delle risorse faunistiche e uso ai fini produttivi del territorio in ragione della crescente frequenza e gravità dei danni arrecati a colture, opere, manufatti e allevamenti da fauna selvatica. Il documento chiede poi di potenziare il sistema degli indennizzi.
Con il documento Coldiretti chiede al Prefetto di farsi promotore di questa situazione di emergenza che interessa oltre alla Toscana anche altre Regioni italiane, sia con il Governo nazionale sia a livello comunitario al fine di arrivare ad una normativa che affronti il fenomeno degli ungulati e degli ibridi lupo/cane.
La presenza ormai incontrollabile di ungulati e predatori continua ad arrecare danni diffusi alle coltivazioni e agli allevamenti e rischia di essere un processo di difficile controllo e gestione.
Delineare, una volta per tutte, le strategie per trovare una soluzione definitiva e duratura al proliferare degli ungulati e dei predatori e tornare ad assicurare l’equilibrio tra la funzione di presidio svolto dalle imprese agricole, soprattutto nelle aree interne e marginali, sono quindi le volontà di Coldiretti.
“Ringrazio il Prefetto - ha affermato dopo l’incontro il presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo, Tulio Marcelli - per la disponibilità e le rassicurazioni avute circa l'intervento nei confronti del Governo Centrale, visto che la sinergia tra istituzioni è basilare per il buon esito di questo intervento che è diventato fondamentale, come spiega bene il documento stesso, non solo per l’agricoltura, ma anche per la sicurezza di interi territori ostaggio degli animali selvatici”.
“Le attività di controllo devono essere distinte da quelle venatorie – spiega poi il direttore di Coldiretti Arezzo, Mario Rossi - ma contenimento, cattura e abbattimento sono azioni sulle quali può intervenire il Prefetto su richiesta dei sindaci o di altre autorità locali della pubblica amministrazione e autorizzare così specifiche misure di controllo di carattere urgente”.
Comunque Coldiretti Arezzo - conclude Marcelli – “anche su questo difficile fronte continuerà, giorno per giorno, la sua battaglia accanto alle imprese, per consentire loro di portare avanti il lavoro agricolo. Per questo proseguiremo anche il nostro impegno formativo per le guardie venatorie volontarie pronte a impegnarsi per la salvaguardia delle aziende e dei territori di Arezzo”.
Fonte: Coldiretti
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