La Regione consulta i comitati scientifico e di sorveglianza per cercare soluzioni all'emergenza della Laguna

Orbetello: Regione consulta comitati scientifico e di sorveglianza per ricerca soluzioni

"Nell' immediato far fronte all'emergenza per salvare la laguna di ponente e mettere in campo tutti gli strumenti utili per intervenire sui parametri ambientali e sugli aspetti legati alla filiera produttiva e al turismo. Contemporaneamente e in prospettiva, lavorare per costruire una nuova governance del sistema lagunare, dare una risposta strutturale alle problematiche e garantire la sostenibilità ambientale".

Sono le priorità indicate dall'assessore all'ambiente Federica Fratoni nel corso dell'odierna riunione del comitato tecnico scientifico e del comitato di sorveglianza, convocati d'urgenza dalla Regione stamani nella sede del Comune di Orbetello per fare il punto sullo stato della laguna e sulle azioni da mettere in campo.

"Non siamo ancora fuori dall'emergenza e oggi siamo qui per trovare le soluzioni da intraprendere fin da subito. Insieme ai soggetti che fanno parte del tavolo scientifico, abbiamo chiamato a raccolta il mondo accademico e vari esperti, con un comitato allargato al quale hanno partecipato anche i rappresentanti indicati dagli operatori economici - ha proseguito Fratoni -. Un confronto trasparente e aperto ai contributi e alle istanze di tutti, nel quale è stato dato atto del lavoro fatto in questi due anni di gestione regionale e ora comunale, del contributo fornito dalle strutture regionali di Lamma e Arpat, e dove sono state avanzate proposte tecniche per la fase contingente e in un'ottica di prospettiva."

Presenti al tavolo, Regione, Provincia di Grosseto e Comune di Orbetello, enti firmatari dell' accordo di gestione del sistema lagunare, Arpat, Wwf, Ispra, Consorzio Lamma, le Università di Firenze e Siena, l'Università Insubria di Varese e vari studiosi ed esperti della materia.

"L'evento del 24 e 25 luglio, che ha visto la moria di circa 250 tonnellate di pesce, è stato determinato da condizioni climatiche che hanno il carattere della eccezionalità al pari della grandinata di Torrita di Siena del 5 luglio e del nubifragio di Firenze del 2 agosto. Gli eventi che negli ultimi anni stanno ripetutamente colpendo il territorio sono segnali di un cambiamento climatico profondo rispetto al quale abbiamo tutti la responsabilità di fare i conti. Per questo occorre lavorare perché la laguna sia attrezzata per fronteggiare il ripetersi di circostanze simili".

"Sono convinta - ha aggiunto Fratoni - che la laguna di Orbetello, uscita da oltre due anni da una lunga fase di commissariamento, debba essere gestita attraverso un'azione coordinata e collaborativa da parte di tutti i livelli istituzionali. Anche il governo deve fare la sua parte in questa fase a partire dal Ministero dell'ambiente, per le tematiche dei Sin, Sic, Zps e aree protette che insistono su quest'area; il Ministero dell'agricoltura, per il ristoro dei danni subiti dall'attività di allevamento estensivo del pesce; il Mef, peraltro proprietario degli specchi lagunari, anche se in concomitanza c on gli usi civici di competenza comunale".

"La Regione continuerà a fare la sua parte", ha detto ancora Fratoni. "Sul fronte dell'emergenza, è gia stata attivata la procedura per lo stato di calamità naturale e procederemo con la dichiarazione dello stato di emergenza per reperire risorse e avviare da subito azioni utili. Allo stesso tempo dobbiamo creare le condizioni idonee ad assicurare una gestione ordinaria e qualificata del sistema integrato lagunare che duri nel tempo".

"A tale proposito - ha concluso l'assessore - con il presidente Rossi abbiamo condiviso di avviare l' iter legislativo per estendere i confini del Parco della Maremma all'area di Orbetello, affinché un ecosistema tanto importante per la Toscana sia gestito insieme ad altre realtà ambientalmente importanti, come il Parco dell'Uccellina. Sarà uno strumento operativo dinamico ed efficace del quale la comunità locale, a partire dal Comune di Orbetello, potrà avvalersi per la gestione futura. Un ringraziamento a tutti gli intervenuti per il prezioso contributo offerto alla riflessione in atto intorno a un'area di assoluto valore ambientale quale è la laguna".

La commissione Ambiente, guidata da Stefano Baccelli (Pd), ha stilato una prima bozza: nessun impegno finanziario, lavori chiusi entro dicembre
Nessun impegno finanziario, salvo i casi di minimi rimborsi spese per ascoltare esperti se necessario, lavori chiusi entro dicembre, un obiettivo chiaro di analisi delle problematiche ambientali della Laguna di Orbetello e un fine propositivo: l’indagine deve anche guardare al futuro. Questo il programma operativo disposto dalla commissione Territorio, Ambiente, Mobilità, Infrastrutture del Consiglio, guidata da Stefano Baccelli (Pd).

Un programma ancora in forma di bozza su cui i commissari continueranno a lavorare, per implementazioni o modifiche, nel corso della pausa estiva.

Tra i temi oggetto dell’indagine, l’acquisizione di dati, studi, ricerche, informazioni e documentazioni inerenti l’area lagunare sotto il profilo ambientale e di gestione. Non a caso si pensa ad audizioni ed incontri con assessori regionali, dirigenti e funzionari della Giunta e dei settori competenti in materia, rappresentanti di enti locali e comitato scientifico, associazioni di categoria economiche, pescatori, ambientalisti, Asl di riferimento, università toscane. La commissione disporrà inoltre un sopralluogo alla Laguna ed altre eventuali visite che si rendessero necessarie.

Al termine dell’indagine sarà redatta una relazione dettagliata da cui far emergere criticità, osservazioni, suggerimenti, proposte per successive iniziative.

Sull'emergenza della Laguna interviene anche la WWF

Il WWF accoglie con favore il sostegno per affrontare l’emergenza portato avanti da governo centrale e regionale in concerto con gli Enti locali, ma ricorda come questa debba rientrare nella casistica di una normalità di gestione coerente con le caratteristiche e la natura dell’area.

Infatti il valore della laguna Orbetello è prima di tutto ambientale, tanto che sull’area insistono una Zona Ramsar, una riserva naturale statale, un parco regionale, un Sito di Importanza Comunitaria Sic e una Zona di Protezione Speciale. E’ quindi un luogo ad alto interesse naturalistico, riconosciuto a livello internazionale, comunitario, nazionale e regionale. Tali condizioni sono tra l’altro le migliori per accogliere le attività economiche compatibili. A cominciare dalla pesca e dal turismo.

Proprio un ambiente gestito nella sua complessità può raggiungere quegli equilibri che possono rispondere meglio alle sollecitazioni esterne, ai periodi di stress, agli eventi improvvisi. Allo stesso tempo, una gestione sostenibile della laguna può qualificare le attività economiche. Una pesca compatibile e di qualità, un turismo che oltre alla stagione estiva può allungarsi nei periodi dove maggiore è l’attrazione naturalistica (migrazioni di uccelli, per esempio). Quanto è accaduto in questi giorni è stato un brutto colpo per l’economia locale ed il WWF esprime la propria vicinanza a tutte quelle categorie, per primi i pescatori, che hanno subito ancora una volta i danni peggiori causati dall’emergenza ambientale che è ancora in corso nella laguna di Orbetello, emergenza che ha portato alla ingente moria di pesci dovuta a anossia.

Il motivo della crisi del bacino di Levante è legato alla natura stessa dell’area,  uno stagno costiero con bassa profondità e ridotto scambio d’acqua che tende alla eutrofizzazione e all’accumulo di detrito organico nei sedimenti. Tali caratteristiche portano il bacino a riscaldarsi sensibilmente quando le temperature si alzano, mentre il detrito organico subisce l’azione intensa di batteri anaerobi. La crisi che ha interessato la laguna di Levante si è manifestata durante un’ondata di caldo anomala, che ha raggiunto temperature record sia nelle acque della laguna con punte di 34°C, che in mare con 30°c. Un analogo episodio si è verificato in contemporanea, negli stessi giorni del grande caldo, nelle acque del lago di Varano, all’interno del Parco nazionale del Gargano.

Finito il commissariamento, finiti i finanziamenti milionari, la gestione è passata nel 2013 alla Regione Toscana e poi al Comune di Orbetello, che hanno deciso di fare delle scelte diverse dal passato, scelte volte al futuro, al risparmio dei cittadini e basate sulla scienza vera. Così ha fatto la Regione Toscana  nello scegliere il metodo proposto dal dottor Mauro Lenzi.

Il metodo di gestione ambientale che è stato adottato nel giugno 2014 dalla Regione Toscana, fin da subito appoggiato anche dal WWF, è basato sulla risospensione dei sedimenti superficiali ricchi di detrito organico, al fine di accelerare i processi di mineralizzazione per via ossigenica, metodo applicato per un anno nel bacino di Ponente dando un’ottima dimostrazione di efficacia, poiché la crisi ambientale ad Orbetello è avvenuta proprio dove il metodo non era ancora stato applicato.

Il metodo della risospensione a lungo sperimentato è oggetto di numerose pubblicazioni scientifiche, e per il WWF rappresenta la vera ed unica soluzione per mantenere la laguna in grado di resistere al meglio anche ai problemi in parte irrisolti, come gli scarichi degli impianti di piscicoltura, oggetto da alcuni mesi di  puntuali richieste di chiarimento da parte della UE, che si domanda come è possibile che siano tollerati in un ambiente così delicato e di pregio.

Il WWF auspica che tale risoluzione prosegua, poiché non solo si è dimostrata efficace ma anche economica. Va evitato che ora arrivino proposte intese a spendere soldi in studi e esperienze inutili e dispendiose, come spesso accade in questo paese, quando si verificano le calamità.

Fonte: Ufficio Stampa

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