Richiedenti asilo in paese: i passi di CO&SO Empoli e della cooperativa La Pietra d'Angolo nella gestione dell'accoglienza

Claudio Freschi, presidente CO&SO Empoli

Sono arrivati da circa un mese e stanno facendo i primi passi verso l’integrazione i tredici richiedenti asilo accolti nel comune di Vinci.

I ragazzi, sei provenienti  dal Gambia e sette dal Bangladesh risiedono in due appartamenti,  nel capoluogo e a Sovigliana. L’accoglienza è gestita dal Consorzio CO&SO Empoli, che si appoggia alla cooperativa socia La Pietra d’Angolo, tramite una convenzione diretta stipulata con la Prefettura di Firenze.

I tredici richiedenti asilo sono seguiti da un educatore di riferimento che aiuta ragazzi con le pratiche burocratiche necessarie per fare la domanda di asilo e si occupa di tutte le loro esigenze. Ad aiutare i ragazzi anche un assistente sociale e un mediatore culturale che interviene nei casi in cui i profughi siano in difficoltà con l’inglese e il francese. Per situazioni più particolari è poi prevista la figura dello psicologo.

Ad oggi i ragazzi non sono ancora stati chiamati dalla Questura per la prima commissione nella quale dovranno raccontare la propria esperienza e iniziare la procedura burocratica per la richiesta di asilo.

Tutti i ragazzi sono passati dalla Libia e sono arrivati al porto di Catania, e poi a Vinci dopo due giorni.

“I ragazzi – dice Michelina De Vita, presidente de La Pietra d’Angolo - stanno iniziando ad integrarsi. Quelli che abitano a Sovigliana escono tranquillamente da soli e hanno iniziato a vivere il paese, gli altri sono più decentrati e quindi stiamo cercando delle biciclette per consentire loro di muoversi in autonomia. Presto saranno organizzate serate di aggregazione in paese, stiamo infatti coinvolgendo l’associazionismo locale”.

“Per CO&SO Empoli – spiega il presidente del consorzio Claudio Freschi -  è stato naturale fare un passo in avanti per rispondere a queste emergenze e proporsi nell'accoglienza (che rientra nella nostra mission di cooperatori sociali), coinvolgendo una nostra cooperativa socia che si occupa da tempo della questione. Ad oggi stiamo dialogando con altri comuni del nostro territorio per capire se è possibile avviare altre convenzioni e contribuire così ad accogliere altre persone nel migliore dei modi possibili”.

Fonte: Ufficio Stampa

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