
Si chiama Risto, ha la concessione per la ristorazione dell'Aeroporto di Firenze che a detta dei più è destinato a grandi cose. La Risto di proprietà della famiglia Spagnoli, imprenditori toscani, è subentrata ad Autogrill che a sua volta aveva presso il posto di Villa Viviani. Perché raccontiamo tutto questo? Semplicemente per dire che nel passaggio da Villa Viviani ad Autogrill ha funzionato la clausola sociale e dunque il personale passò ai subentranti, nel passaggio da Autogrill a Risto la cosa è stata tutt'altro che semplice. Per arrivare ad un accordo, sottoscritto al tavolo di crisi della Provincia di Firenze, che garantisse l'occupazione e la riqualificazione del personale ci vollero ben 22 giorni di sciopero delle maestranze.
Ad oggi, però, quell'accordo è sostanzialmente violato:
1) Non sono stati effettuati ad oggi i corsi di lingua per l'acquisizione di certificazioni internazionali quali il PET (Preliminary English Test) e il FCE (First Certificate English), certificazioni ritenute strategiche oltre che necessarie alla riqualificazione del personale proveniente da Autogrill.
2)I Lavoratori che vantavano anzianità di servizio da un minimo di 8 ad un massimo di 18 anni sono stati assunti con un contratto di apprendistato a 18 mesi.
A questo punto è lecito pensare che ce ne sia a sufficienza, e invece no:
A) il delegato sindacale con 18 anni di servizio in aeroporto e 60 anni di età per aver inviato un sms nel quale criticava la condotta aziendale (insomma faceva il suo mestiere);
B) una lavoratrice con 13 anni di servizio colpevole di essersi ammalata;
C) un lavoratore con 10 anni di servizio, categoria protetta, licenziato per ragioni disciplinari.
Ovviamente i tre resistono in sede legale e comunque, forse, sarebbe il caso di parlarne, dicono sindacato e lavoratori. Niente da fare, l'azienda non vuole dialogare con il sindacato, nega le assemblee e non riconosce i delegati sindacali.
Contro questi atti e contro l'atteggiamento della Risto la Filcams CGIL Firenze si mobiliterà fin dalle prime settimane di settembre con presidi e volantinaggi, scioperando se necessario, chiederà l'apertura del tavolo di crisi della Città Metropolitana e si attiverà con il Consiglio comunale di Firenze e dei comuni della piana fiorentina.
Questo a Settembre, ora vorremmo fare una domanda al neo presidente dottor Marco Carrai, ci piacerebbe sapere se ritiene questo racconto di un accordo non rispettato e di licenziamenti che quasi certamente la magistratura riconoscerà illegittimi, compatibile lo sviluppo dello scalo fiorentino che dovrebbe creare 2.000 nuovi posti lavoro, sua la previsione.
Fonte: Uffico Stampa Cgil Toscana
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