
Il bello dei tornei Future è venire a contatto con molteplici e variegate realtà tennistiche, e non solo, provenienti da tutti il mondo. Nella seconda edizione del Torneo Future ITF “Città di Pontedera” – Trofeo Devitalia (15.000 $, www.itfpontedera.it) il tasso di internazionalità è stato elemento fondante, con la bellezza di undici nazioni rappresentate nel main draw e ben quattro continenti (Europa, America del Sud, Asia e Oceania). Da due angoli opposti del pianeta, divisi dall’Oceano Pacifico, provengono i primi due semifinalisti, l’australiano Maverick Banes e l’argentino Marco Trungelliti. Fisico asciutto, riccioli biondi e pelle abbronzata da vero surfista, Banes, i cui genitori non covavano una passione per il film “Top Gun” ma per la Ford prodotta negli anni ‘70, si è tolto il lusso di eliminare la testa di serie numero 1 Di Wu, il primo cinese dell’era Open a disputare un torneo del Grand Slam, proveniente da un’altra realtà dove il tennis, e lo sport in generale, sono un affare di stato, spesso finanziati a peso d’oro proprio dallo stesso Governo. “Amo giocare in Europa e in Italia in particolare – ci spiega Banes – perché prediligo la terra rossa sebbene in Australia praticamente non esista. In questo torneo sono partito in sordina, ho rischiato l’eliminazione contro Orgago (in svantaggio 64 42, ndr.) e con Wu ho giocato molto meglio: nella mia carriera ho subito tanti gravi infortuni che hanno rallentato la mia crescita, ma adesso inizio a star bene e sono molto fiducioso per il futuro”.
Nel secondo incontro di giornata, l’argentino Marco Trungelliti ha sconfitto nel derby sudamericano il cileno Gonzalo Lama con il punteggio di 46 76 63. Se l’è vista brutta la testa di serie numero 2, attuale numero 278 al mondo con un passato di 177 e con diverse qualificazioni nei tabelloni principali dei tornei “major” nel carniere: in svantaggio di un set, nel secondo si è fatto recuperare dal 4-2 fino al 5-5 per poi chiudere al tie-break, mettendo in campo tutte le sue doti di lottatore e un rovescio al fulmicotone.
Il giro del mondo potrebbe proseguire con il greco Stefanos Tsitsipas, wild card ben spesa dall’organizzazione, che oggi affronta Lorenzo Giustino e nei primi due turni ha incantato il pubblico pontederese con un gioco talentuoso e potente battendo agilmente l’ex 170 del mondo Javier Marti. Di sicuro anche l’Italia parteciperà alla festa, visto che il quarto semifinalista uscirà dalla sfida serale tra gli azzurri Gianluca Mager e Daniele Giorgini. La prima coppia finalista del doppio è brasiliana e composta da Sant’Anna e Leite (76 63 su Licciardi/Rondoni). Venerdì pomeriggio si disputeranno le semifinali del torneo di singolare e la finale del doppio: l’ingresso sui campi del Ct Pontedera è libero per tutta la durata della manifestazione.
RISULTATI QUARTI DI FINALE SINGOLARE Banks M. (AUS, 6) b. Wu D. (CHI, 1) 64 64 Trungelliti M. (ARG, 2) b. Lama G. (CHI, 8) 46 76 63
RISULTATI SEMIFINALI DOPPIO Sant’Anna/Leite (BRA/BRA) b. Licciardi/Rondoni (ITA/ITA) 76 63
Intervista a Daniele Giorgini
Daniele Giorgini è Mister Future… Uno dei tennisti professionisti più vincenti a livello ITF, avendone messi in bacheca ben quindici, diciannove considerando i tornei satellite ormai scomparsi da un decennio: ma il vero record è che tutte le vittorie sono arrivate in Italia, dove il livello è molto alto, senza la necessità di andare a ricercare punti pesanti in paesi esotici sperduti. L’altra curiosità è che il lunghissimo giro d’Italia di Giorgini ha toccato ben nove Regioni (le preferite sono il Lazio e la Puglia, dove ha totalizzato quattro vittorie ciascuna) ma mai la Toscana, la “sua” Toscana che ormai lo ha adottato, professionalmente e affettivamente, da più di un decennio. Il Torneo Future ITF “Città di Pontedera” – Trofeo Devitalia, dove il marchigiano è approdato nei quarti, rappresenta l’ultima possibilità di infrangere questo tabù: dal prossimo anno infatti “Giorgio” terminerà con il tennis professionistico e inizierà un nuovo capitolo della sua vita.
Credo sia il momento giusto per guardare avanti. Già da un anno seguo come coach un giovane tennista e il prossimo anno questa diventerà la mia attività principale: sono in cerca di una base a Firenze dove creare un gruppo di allenamento per ragazzi motivati, che vogliano in qualche modo intraprendere la mia strada. Il passaggio da giocatore a allenatore non è mai facile, perché cambiano le responsabilità e non puoi più pensare in maniera individuale, ma devi ragionare di squadra: non credo sia fondamentale essere stato un ottimo giocatore, però le esperienze di alto livello che uno ha avuto aiutano di sicuro…
Torniamo un attimo sulla tua carriera: vincere tornei internazionali solo in Italia è un bel record… Si è vero, è motivo di soddisfazione perché da noi il livello è veramente tosto, ma allo stesso tempo è stato il mio limite. Essendo stato sempre competitivo nella mia Nazione, mi dicevo che non c’era bisogno di andare altrove e infatti ho girato poco, rimanere vicino casa è diventata un’abitudine. Ma se vuoi provare a sfondare al top una programmazione planetaria è fondamentale: questo è il mio unico cruccio, e non credo di aver raggiunto il massimo delle mie possibilità.
Del tuo gioco spicca la grande intelligenze e capacità di controllo e gestione del match: è una dote innata oppure lo hai sviluppata con l’esperienza?
Un po’ tutte e due… Gli infortuni alle ginocchia che ho subito mi hanno costretto ad adattare il mio gioco, a cercare una minore dispersione di energie inutile. Sul piano psico-fisico mi ritengo un ottimo giocatore: probabilmente, per il salto di qualità tra i primi 200 giocatori del mondo, al di là della programmazione mi è mancato qualcosa sul piano tecnico. Adesso per te si apre una seconda vita: con quale spirito, e quali prospettive?
Dopo tanti anni sul campo, mi sento vivo e desideroso di intraprendere questo nuovo percorso. Non smetterò completamente di giocare, ma mi concentrerò esclusivamente sui campionati a squadre. Come coach sto cercando di non commettere gli errori fatti da giocatore, e soprattutto fare in modo che non vengano commessi dai miei ragazzi…
- Di Wu
- Maverick Banes
Fonte: Ufficio Stampa 2° Torneo ITF maschile “Città di Pontedera”
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