
Musicastrada fa capolino nel comprensorio del cuoio. In Piazza del Comune, a Montecalvoli di Santa Maria a Monte, sarà la volta di un duo: Redi Hasa e Maria Mazzotta con il loro progetto musicale "Ura".
I primi incontri musicali tra Redi Hasa e Maria Mazzotta avvengono nel 2005 quando, suonando per puro divertimento, cominciano a capire che tra di loro c’è grande affinità musicale. Di nota in nota trascorrono lunghe serate in compagnia di musiche tradizionali e libere improvvisazioni. Il puro piacere dell’ascolto reciproco diventa, man mano, un appuntamento costante e ad ogni incontro entrambi portano nuovi brani e nuovi arrangiamenti, quasi a stupirsi l’un l’altro delle grandi potenzialità della loro musica.
E’ così che, nel 2010, cominciano a credere seriamente in un progetto di ricerca che leghi le potenti note del violoncello alla leggerezza della voce, passando attraverso le tradizioni delle loro terre e di quelle che incontrano nei numerosi viaggi. Vibrazioni che si snodano dalla pancia di un violoncello, frequenze liberate che sostengono e si fondono con la voce; note sapienti che prendono corpo dal ventre, che giocano con le simmetrie e con le dissonanze. Fondamenta del repertorio sono le storie del sud Italia e dei Balcani, delle genti della Vecchia Europa e dei migranti di ogni tempo e luogo che Maria e Redi interpretano e ripropongono secondo il proprio sentire. Dalla collaborazione musicale tra i due scaturiscono forti emozioni che li nutrono e li ispirano al contempo. Colori, sapori, profumi, luci e ombre dell’esistenza umana vengono trasformati in suono che coinvolge e in storia che ammalia, in emozione. Sperimentazione e improvvisazione sono strumenti dosati con saggezza per sentire l’appartenenza di un brano e imprimervi la propria personalità.
URA – HASA MAZZOTTA Il progetto URA nasce, nel 2010, come ricerca, tentativo di amplificare emozioni, sentimenti e aneliti comuni ai popoli del Mediterraneo. Laddove la storia dei luoghi si fonde con le storie dell’uomo, le parole si fanno volentieri trascinare dal suono di premurosi strumenti musicali. E’ qui che, con il violoncello, Redi Hasa ne raffina le trame e ne intreccia rumori e armonie. Con la voce, Maria Mazzotta ne traccia il percorso e ne dipana il groviglio. Comodo rifugio in alcuni casi, inesauribile fonte ispirativa in altri, le musiche tradizionali si insinuano naturalmente in questo progetto e vengono abilmente ripensate da Maria e Redi. Una sorta di tradimento di ciò che la storia ci affida ma un tradimento involontario, quasi inevitabile, poichè non c’è niente di più mutevole delle tradizioni. Difficile definire i contorni, stabilire un inizio, proclamare una fine della musica tradizionale perché essa, in fondo, è popolare e in quanto tale in continuo cambiamento. Maria e Redi la tradiscono mettendole a disposizione la propria arte e ne osservano il cammino. Maria Mazzotta e Redi Hasa rappresentano il centro geografico e musicale del Mediterraneo. Da un lato il Salento, piccola lingua di terra protesa verso est, che fa dialogare l’Europa con l’Oriente. Dall’altro Tirana, capitale di una terra ricca di storia e di contrasti.
Quest’anno il Festival presenta un’interessantissima mostra fotografica sui bambini siriani rifugiati in Giordania che accompagnerà tutte le date del festival mostrando al pubblico quegli innocenti volti, non troppo distanti da noi, che hanno sulla loro pelle e sulla loro anima le cicatrici di una crisi umanitaria che ha il triste primato di essere considerata la più grave del nostro tempo.
“Let us make guns shoot candies”, Syrian Refugee Children in Jordan (“Facciamo pistole che sparino caramelle” – I bambini rifugiati siriani in Giordania) è infatti un viaggio all’interno degli accampamenti informali vicini al confine con la Siria (insediamenti simili a delle baraccopoli) e nel campo profughi di Za’atari in Giordania dove vivono (o sopravvivono) gran parte dei rifugiati siriani, tra cui moltissimi bambini che la nostra fotografa, e direttrice della scuola di fotografia Fotografando, è risucita a imprimere sul proprio sensore oltre che nel proprio cuore grazie alla collaborazione con alcune ONG che operano nel settore (tra queste INTERSOS).
Bambini che hanno la stessa luce negli occhi di tutti i loro coetanei occidentali, lo stesso diritto a sorridere e la stessa necessità e bisogno di sognare.
«Se le parole potessero anche solo minimamente racchiudere tutto quello che ho provato visitando queste realtà allora le userei. Ma per spiegare quello che si sente in situazioni come queste ogni aggettivo è superfluo, ogni tentativo di spiegare inutile, minimizzante. L’unica cosa che posso fare è mostrare a voi quello che la mia macchina fotografica ha catturato durante quei giorni, immagini filtrate attraverso i miei occhi e il mio cuore.
Un qualcosa di forte si è acceso in me in quei luoghi, qualcosa di reale, puro, innocente, frammisto a profonda commozione e rispetto per chi, pur avendo perduto tutto, ha ancora la forza per ridere e il coraggio di sperare.»
Appuntamento alle 21.45.
https://www.facebook.com/HasaMazzotta
Maggiori info e video su: http://www.musicastrada.it/2015/redi-hasa-e-maria-mazzotta-ura/
Tutte le notizie di Santa Maria a Monte
<< Indietro