
“Il conflitto d’interessi, vecchio cavallo di battaglia della sinistra, sembra proprio non costituire un problema per l’attuale amministrazione comunale di Scandicci. Almeno, non per ciò che riguarda Andrea Anichini: assessore con un’alta responsabilità decisionale (ha tra le varie competenze anche quella della Fiera di Scandicci) eppure portatore di interessi professionali di parte (è funzionario di un’associazione di categoria, Confesercenti) che possono entrare in conflitto con l’imparzialità richiesta dal suo incarico. Una condizione che, purtroppo, temo già si stia verificando”.
Le parole pronunciate per Confartigianato dal suo presidente, Gianna Scatizzi, fanno diretto riferimento all’organizzazione della Fiera di Scandicci che ha, senza motivo apparente, sfrattato le imprese targate Confartigianato dal padiglione centrale (loro assegnato da un decennio), relegandole in una zona laterale a scarso passaggio, così da riservare l’intera area (1.800 mq) alle imprese legate a Confesercenti e a Cna.
“Una penalizzazione per le imprese artigiane locali di alta qualità che, da sempre, Confartigianato porta in Fiera e un danno alla Fiera stessa che finisce per nascondere agli occhi dei visitatori proprio l’eccellenza del Made in Florence” prosegue Scatizzi.
Vaghe le motivazioni addotte dall’amministrazione comunale per giustificare il defenestramento dell’artigianato di qualità. Se il sindaco Fallani ha rimandato ogni responsabilità decisionale ed organizzativa ad Anichini, quest’ultimo ha a sua volta puntato l’indice su Sicrea, la società organizzatrice di eventi come la prossima Festa dell’Unità di Firenze e, appunto, la Fiera di Scandicci, che è dunque entrata in partita facendo scudo all’assessore ed addossandosi ogni responsabilità, comprese quelle che non può assumersi.
Insomma, un’allegra combriccola che non è riuscita (o non ha voluto) trovare, su 1.800, 100 mq (tanti quelli richiesti da Confartigianato) per l’artigianato d’eccellenza e che dà luogo a forti sospetti di gestione particolaristica.
“Per evitare anche in futuro situazioni spiacevoli come l’attuale e non degne di un Comune serio e operoso quale quello di Scandicci è finora stato, riteniamo che Anichini debba ricordare cos’è il conflitto d’interessi e spogliarsi degli interessi di parte. È doveroso che Anichini smetta di essere un funzionario di Confesercenti, mettendosi in aspettativa. In caso contrario, è inopportuno che rivesta una carica pubblica. Delle due, l’una” conclude Scatizzi.
Fonte: Ufficio comunicazione e stampa Confartigianato Imprese Firenze
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