Il teatro per la medicina: l'attrice Lina Sastri inaugura il nuovo mammografo del Centro Donna

(foto gonews.it)


L'ospedale 'San Giuseppe' di Empoli rimane un centro d'avanguardia. È stato inaugurato oggi, mercoledì 22 luglio, un nuovo mammografo da 270mila euro per il Centro Donna dell'istituto ospedaliero. La cura delle patologie al seno è ancora più completa. A far da madrina Lina Sastri, protagonista del Dramma popolare di San Miniato 'Passio Hominis' nel ruolo della Madonna.

Presente l'ex direttrice generale della Asl 11 Monica Piovi, il vicecommissario Renato Colombai e il suo vicario Susanna Tamburini, il direttore del dipartimento di diagnostica Sandro Santini e i dottori Claudio Caponi, chirurgo senologo, e Andrea Marrucci, direttore dell'unità operativa semplice diagnostica senologica.

È stato molto applaudito l'intervento di Renato Colombai, che ha paragonato il teatro con la medicina:"Aristotele parla di teatro come di una medicina, la funzione terapeutica è sinergica: Lina Sastri da donna ha interpretato tante donne, e noi siamo impegnati verso di loro. Stamani accresciamo il valore tecnologico di questo Centro, tra i migliori secondo la Regione. In 'Passio Hominis' Sastri ha rappresentato la passione delle donne. Noi qui curiamo la passione con la compassione, con la partecipazione alle difficoltà".

"Non amo molto gli ospedali - ha commentato Sastri -, per le malattie che ho dovuto assistere a dei miei cari. Ma è bello quel che ha detto il dottor Colombai: è molto importante l'assistenza qualificata. A volte quando si ha fortuna si incontrano persone straordinarie".

Il nuovo macchinario - Attraverso il nuovo mammografo è possibile svolgere sia i tradizionali screening per il tumore al seno, sia ottenere una ricostruzione 3d della mammella visualizzabile sullo schermo.

"Il pregio del nostro Centro Donna è quello di essere polifunzionale - spiega il dottor Claudio Caponi -. Inoltre abbiamo macchinari che possono evitare l'esposizione agli isotopi radioattivi. Per questo siamo riconosciuti in tutta la Regione".

Modalità di accesso per la prestazione mammografica

Nell’Asl 11 la prestazione mammografica viene erogata secondo varie modalità differenziate per garantire appropriatezza e sicurezza, considerando che è un esame radiologico.

L’Asl 11 ha ampliato il numero delle sedute mammografiche, differenziate su fasce di età, privilegiando l’età giovane “pre screening”, promuovendo “Forty…ssima”, un progetto innovativo sperimentale finalizzato a estendere lo screening mammografico a partire dai 45 anni (oggi si effettua ogni due anni tra i 50 e i 69 anni).

La centralità della paziente e della gravità della malattia, presunta o accertata, ha spinto l’Asl 11 a differenziare i percorsi come sotto illustrati:

  1. attraverso lo screening, con chiamata diretta da parte dell’Azienda. In tal caso la donna residente riceve a casa, ogni due anni, un invito a firma del proprio medico di medicina generale con appuntamento già calendarizzato per effettuare gratuitamente lo screening mammografico;
  2. percorso urgente, tale percorso è utilizzato nel caso in cui il medico di medicina generale o lo specialista effettui diagnosi di un quadro mammario sintomatico. In questo caso i tempi di attesa sono limitati nell’arco di una settimana;
  3. percorso di follow up: è quello svolto dalle pazienti già operate per patologia oncologica mammaria che devono effettuare un controllo entro i primi cinque anni dall’intervento. In questo caso l’attesa è di circa 5 mesi;
  4. percorso di controllo: è dedicato a pazienti operate per patologia oncologica mammaria che devono effettuare controlli a distanze superiori ai cinque anni dall’intervento. In questo caso le attese sono di circa 6 mesi;
  5. percorso prevenzione fuori screening: è quello svolto a coloro che, in assenza di sospetto patologico, di fattori di rischio e in età non compresa nella fascia 50-69 anni, desiderano effettuare la prestazione. In tale caso le attese si attestano in circa 1 anno;
  6. percorsi riservati: dedicati agli ambulatori della senologia e dell’oncologia. Il primo per garantire, in condizioni di reperto ecografico positivo, la possibilità di effettuare in tempi congrui la prestazione mammografica e il secondo, rivolto a pazienti già in cura presso l’unità operativa di oncologia, ugualmente per garantire tempi congrui al bisogno sanitario della paziente già in terapia. Tale modalità vengono gestite dagli stessi professionisti sulla base delle specifiche esigenze della paziente evitando, in tal modo, incongruenze all’accesso.

Elia Billero

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