
È Vanity Fair a ospitare la replica che l'avvocato Salvatore Santagata, legale di uno dei sei ragazzi assolti in appello per lo stupro della fortezza, ha scritto relativamente all'intervento della giovane coinvolta in quei fatti avvenuti nel 2008, apparso su un blog.
"La sentenza della Corte d’Appello di Firenze - si legge sulla rivista - ha riconosciuto l’innocenza degli imputati semplicemente perché è stato dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, che non vi fu alcuna violenza sessuale di gruppo e che la ragazza non era e non è assolutamente attendibile, perché non si può riconoscere la patente di attendibilità a chi ha calunniato un povero innocente (il settimo ragazzo) ed ha mentito per ben 29 (ventinove!) volte. In questa triste vicenda, infatti, nessuno ha ricordato che durante tutto il processo di primo grado i ragazzi accusati dalla sedicente vittima erano sette e non sei".
"Non vi è una sola parte del racconto narrato dalla sedicente vittima che abbia trovato conferma nella realtà dei fatti - sono le conclusioni - ecco perché la Corte d’Appello di Firenze ha assolto i sei imputati, non perché abbia espresso un giudizio di disvalore nei confronti della condotta di vita della ragazza che mai è stata stigmatizzata, ma semplicemente perché innocenti".
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