
Due anni e mezzo fa, lo spegnimento del forno. Lo scorso maggio, la messa in mobilità dei 56 lavoratori rimasti. Poche settimane fa, la speranza di un rilancio attraverso una start up di una cordata di imprenditori che, secondo le parole del sindaco Dario Nardella, riavvierebbero la produzione di mattoni di vetro a Firenze con i lavoratori Seves. “E oggi siamo qui a fare un appello al mondo del credito affinché sostengano il rilancio della ex Seves”, hanno spiegato oggi in conferenza stampa presso la Camera del lavoro il segretario generale Mauro Fuso e il segretario generale della Filctem Cgil Firenze Bernardo Marasco.
“La sensazione è che la situazione si stia sbloccando, ma va superata la fase di stallo. Un passo, pare, è stato fatto da Fidi Toscana, un altro lo deve fare il mondo del credito, agganciandosi alle garanzie di Fidi Toscana. Il terzo va fatto con il prodotto: perso il marchio Seves, la capacità produttiva si rilancia con quei lavoratori”, hanno aggiunto i due sindacalisti, proponendo per una seconda fase un tavolo di confronto agli imprenditori e alle istituzioni. Marasco ha tenuto a ricordare anche la grande mobilitazione in questi anni dei lavoratori (in conferenza stampa erano presenti anche esponenti della Rsu): fiaccolate, cene, un “masterchef” dentro la fabbrica così come musica e teatro, uno stand in piazza Repubblica, presìdi, cortei, incontri con la curia e con la politica, il count down verso la chiusura dell'azienda proiettato su Palazzo Vecchio.
“Questa vertenza insegna che mobilitarsi paga, la Seves non è mai finita nel dimenticatoio e la lotta ha coinvolto la città. Ora serve l'ultimo passo”, ha concluso Marasco.
Fonte: Cgil Toscana Ufficio Stampa
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