
Un servizio di ‘city care’ con la previsione di uno sportello sicurezza di rapido accesso e un numero verde antidegrado per tutte le segnalazioni relative al decoro e al degrado ambientale, la mappatura delle strade e dei parchi sicuri, un progetto di rimozione dei rottami abbandonati e di bici e motorini parcheggiati in aree non consentite ma anche l’‘empowerment’ della cittadinanza: sono alcune delle nuove azioni che fanno parte delle linee guida del piano ‘Firenze vivibile’, presentato oggi in Palazzo Vecchio dal sindaco Dario Nardella. Presente anche l’assessore al decoro urbano Alessia Bettini.
Il piano coordina tutte le attività del Comune, già attivate o che inizieranno a breve, per garantire la maggiore vivibilità della città in termini di qualità urbana, decoro ambientale e sicurezza urbana basandosi sul principio del rispetto della legalità.
Il piano, che prevede 100 azioni 25 delle quali da ancora realizzare, sarà approvato insieme alle relative modifiche regolamentari in Consiglio comunale entro la fine del 2015. Per realizzarlo però è necessario apportare modifiche ai Regolamenti edilizio, di Polizia urbana, per la disciplina e l’esercizio del commercio e per la disciplina dei servizi di smaltimento dei rifiuti urbani. L’attivazione dell’iter delle modifiche regolamentari partirà ad agosto, mentre a settembre il piano sarà approvato dalla Giunta.
“‘Firenze vivibile’ è un piano che parte dalla necessità di garantire la qualità urbana, il decoro e la sicurezza - ha spiegato il sindaco -. Noi pensiamo che temi molto sentiti dai cittadini come la sicurezza urbana e il decoro non si possono affrontare con singole azioni per una settimana o magari per due, ma crediamo fortemente che bisogna avere un piano molto chiaro che attraversi diversi settori: le attività culturali come contrasto al degrado, le isole ecologiche e la pulizia della città, la presenza di più uomini in divisa, il contrasto a tutta quell’attività commerciale che purtroppo incrementa l’abuso di alcol, la collaborazione con le forze dell’ordine, un sistema di videosorveglianza con attenzione al centro storico e alle periferie”.
Il piano si basa su 7 aspetti fondamentali: la qualità e la sicurezza urbane, la qualità del tessuto commerciale, il contrasto alle occupazioni e il reinserimento sociale, il piano di gestione dell’area Unesco, la cultura e i Quartieri, che avranno un ruolo di primo piano poiché all’interno di ogni Consiglio di Quartiere sarà individuato un responsabile per la vivibilità e il decoro urbano, che avrà il compito di lavorare con la Commissione territoriale di riferimento e coordinarsi con gli uffici amministrativi per monitorare l’attuazione di tutte le azioni predisposte.
Dal punto di vista della qualità urbana il piano prevede tra le varie cose un programma di illuminazione pubblica e una serie di azioni per il decoro urbano coordinato tra cui l’installazione di isole ecologiche interrate e intelligenti (entro la fine dell’anno saranno realizzate ulteriori 12 postazioni interrate), il contrasto ai writers, nuovi bagni pubblici e l’incremento della collaborazione con associazioni, Enti e cittadini per sostenere l’attività di Quadrifoglio nella pulizia di aree particolarmente degradate.
Dal punto di vista della sicurezza urbana il piano prevede tra le varie azioni di proporre al prefetto un nuovo protocollo per la sicurezza con tutte le forze dell’ordine, l’attivazione di un piano di videosorveglianza che sfrutti l’innovazione tecnologica, la lotta all’abusivismo colpendo tutta la filiera che recupera o produce merce contraffatta (una nuova campagna informativa a favore dei turisti sui reati da acquisto di prodotti contraffatti è in corso di realizzazione da parte della Direzione Sviluppo economico del Comune in collaborazione con gli albergatori e la camera di Commercio), rafforzamento delle misure sulla sicurezza stradale.
Dal punto di vista della qualità del tessuto commerciale il piano prevede tra l’altro l’organizzazione dello spazio all’aperto e commercio su suolo pubblico, l’ampliamento del progetto Giglio2, l’applicazione della normativa in deroga alla liberalizzazione commerciale attraverso due strumenti: la tutela del patrimonio culturale attraverso l’applicazione di norme del Codice dei beni culturali e la tutela della salute pubblica, in quanto è stata ripetutamente dimostrata la correlazione tra presenza di attività commerciali per la distribuzione di alcolici e casi salute e sanità pubblica.
I cittadini saranno protagonisti per garantire la qualità e la sicurezza urbana attraverso: in un’ottica sussidiaria saranno promosse e incentivate la nascita di associazioni di cittadini e la messa in rete di quelle esistenti (gli Angeli del Bello o anche i Centri Commerciali Naturali) che hanno un ruolo attivo nella produzione di azioni di rassicurazione. Accanto agli Angeli del bello nasceranno ad esempio gli Angeli delle strade.
“Sono convinto che l’azione di controllo del territorio non possa essere condotta solo dal sindaco e dalle forze dell’ordine - ha dichiarato Nardella -: noi siamo i primi a doverci fare carico di ciò, ma se c’è una collaborazione attiva dei cittadini si può fare molto di più”.
L’intento di questa pratica di ‘empowerment’ è di avere cittadini, individuabili e accuratamente selezionati, che ‘occupino’ spazi, incoraggino comportamenti civili e positivi, accolgano turisti e visitatori in alcune aree, forniscano informazioni ai turisti sulla illiceità di alcuni comportamenti, assicurino presenza costante in giardini e aree giochi, producendo con la loro stessa presenza una rassicurazione. L’idea si svilupperà con la creazione di un gruppo guida intorno a cui riunire i cittadini, le associazioni (in particolar modo carabinieri e poliziotti in pensione), cooperative e organizzazioni che già svolgono iniziative simili di interesse pubblico. Il gruppo guida sarà inserito in un specifico progetto di formazione (attraverso strumenti come il servizio civile, tirocinio, o altro) da realizzare in collaborazione con uno o più enti.
Oltre a questo sarà favorita l’adozione di misure di partecipazione attiva come il controllo di vicinato o patto di vicinanza (neighborhood watch), ossia la formazione di vere e proprie ‘reti’ di reciproco sostegno e di comunicazione per un’attenta opera di sorveglianza della zona. Tale tipo di attività, da realizzare in collaborazione con Prefettura e Forze, potrà sviluppare il senso di comunità e socialità in grado di muovere anche piccole azioni di aiuto e sostegno reciproco, fondamentali per il contrasto di episodi come ad esempio furti e aggressioni.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa
Notizie correlate
Tutte le notizie di Firenze
<< Indietro