
Il mondo dell'imprenditoria guarda con occhi tutt'altro che ottimistici gli esiti del consiglio comunale aperto di Cerreto Guidi tenutosi a Stabbia, utile a fare il punto sulla ricostruzione post downburst. Molti dei commenti sono arrivati nella mailing list di contatti legati al comitato promosso a Stabbia da Patrizia Lupi, da mesi impegnato anche a fare pressione sugli enti pubblici per avere un riscontro rapido e risolutivo.
Queste le prese di posizione giunte anche a gonews.it.
Luca Catastini
"Ho partecipato e sono intervenuto in occasione del Consiglio comunale a Stabbia: niente di eccitante; è stata una ricostruzione storica dei fatti arricchita con qualche numero della misura dei danni e dei feriti; il mio intervento era finalizzato a capire lo stato di salute dell’aria e del territorio in funzione delle polveri di amianto e sullo smaltimento dei tanti residui che ci sono sulle proprietà private della zona colpita, ma ho avuto soltanto rassicurazioni che le quantità di polveri nell’aria sono “sottosoglia” e che sono stati smaltiti 5000 tonnellate di eternit nei giorni successivi all’evento.
La questione è semplicemente questa: non ci sono soldi e non ce ne saranno; ho correttamente ringraziato l’amministrazione comunale in quanto si sono impegnati molto per l’emergenza, per il resto senza soldi è stato fatto poco e nel caso della scuola Santi Saccenti di Cerreto anche male. Ho ribadito la latitanza della Regione e dello Stato che si è degnato soltanto di una proroga fiscale di 4 giorni.
Ho ascoltato con rabbia il racconto del Compaesano Cagiotti, coltivatore diretto, che ha subìto danni ingenti alle colture e che è stato aiutato soltanto da amici e conoscenti per “ripartire”, mentre il Comune si è limitato a stringersi nelle spalle: è di competenza della Regione! Regione che ha consegnato soltanto il 60% dell’obolo di € 5.000,00 alle famiglie con indicatore isee fino a 36.000 euro e non sanno dirci se e quando arriverà il restante 40%.
La situazione è molto chiara e drammatica: lo stato (con “S” minuscola) è buono soltanto a far pagare le tasse; quando deve intervenire i soldi non ci sono mai e soprattutto dopo decenni di tragedie non è in grado di investire ed organizzarsi per arginare il dissesto idrogeologico e dare coperture assicurative ai cittadini; tra l’altro ho scoperto che alcuni edifici di proprietà del Comune non erano nemmeno assicurati! Ritengo che il Comitato abbia fatto molto (personalmente ci ho creduto moltissimo) e abbia purtroppo ottenuto poco, ma non certo per propri demeriti, ed ormai ha esaurito il proprio scopo. Però mi piacerebbe organizzare per il prossimo 19 settembre (è un sabato) un evento per ricordare, per capire come sia potuto succedere visto che non vi è traccia nei precedenti 300-400 anni di eventi analoghi, per capire se potrà riverificarsi qualcosa di simile.
Ho sentito che anche l’amministrazione comunale, ovviamente!, intende organizzare un evento per la tragica ricorrenza. Ringrazio tutti i membri del Comitato per il costante impegno: anche se non sono arrivati risultati concreti una sana e disinteressata solidarietà fa sempre bene per risollevarsi da “mazzate” come quella del 19/09".
Simone Campinoti (Presidente Sez. Confindustria Empolese Val D'Elsa)
"Ho seguito con grande attenzione tutta la storia, sin dalla prima riunione alla quale partecipai, e mi spiace oggi di avere conferma di quanto dissi sarebbe avvenuto proprio alla riunione, ricevendo anche numerose contestazioni.
So bene che queste mie considerazioni amare sono anche impopolari, a tutti piacerebbe sentirsi dire che basta chiedere, peraltro il giusto come in questo caso, e tutto magicamente si materializza, come spesso la politica fa credere ai cittadini…. ma purtroppo la mia esperienza istituzionale mi ha permesso di avere la visione molto chiara e realista di cosa può e cosa ormai il pubblico non può fare, pur promettendo tanto spesso, ahimè specie sotto campagne elettorali. E al fine del risultato servono a poco colpi di teatro come qualcuno ipotizzato da qualcuno, come incatenarsi o marciare nudo da qualche parte, alla fine serve solo ad accendere i riflettori per un attimo e paradossalmente diviene utilissimo per dare ulteriore visibilità a qualche politico di turno, anche di buona volontà che in buona fede appoggia la causa. Ma poi, spenti i riflettori, si torna alla cruda realtà, e quello che poi concretamente viene fatto è esattamente quello che poteva essere fatto lavorando senza clamore per le vie istituzionali e associative.
Purtroppo in materia di eventi straordinari che hanno colpito la nostra terra, ormai sono talmente frequenti e ricorrenti che è incredibile vengano ancora definiti straordinari, e forse dovremmo tutti prendere atto che i cambiamenti climatici stanno portando da noi anche i problemi delle aree tropicali, in un territorio non pronto per queste cose, basta vedere l’ultimo evento avvenuto in Veneto, dove una tromba d’aria ha fatto morti,feriti e danni ingenti.
Penso che il primo sistema di vero aiuto sia organizzare contromisure locali anche cooperando con le locali amministrazioni, casomai coinvolgendo primarie compagnie di assicurazioni disposte a discutere sulla cosa, sicuramente il potere contrattuale che avrebbe un territorio vasto è maggiore di qualsiasi contrattazione singola, e poi progettare e mettere in atto e un sistema codificato per attivare sia la solidarietà in modo immediato, cercando di aiutarci a vicenda, una sorta di guardia nazionale del territorio, che censisca sia le associazioni che il volontariato disponibile, e molto altro.
Purtroppo chiedere quello che io ritengo il dovuto allo stato che quando deve prendere, pretende pesantemente, ma quando deve dare è più leggero se non addirittura evasivo, la storia dei 4 giorni di proroga è significativa. Quindi queste aspettative e le attività finalizzate ormai,visto il risultato statistico, possono solo essere messe al secondo punto.
Ormai purtroppo, anche se tante cose stanno migliorando, pur non abbastanza rapidamente per gli ostacoli che da ogni parte tentano di bloccare qualsiasi tentativo di riforma, non dobbiamo perdere la speranza, ma è palese che ormai viviamo in un paese bellissimo e anche ospitale per fare vacanze, ma ostile alle imprese e talvolta anche per i cittadini che come in questi eventi sbattono la testa contro il muro di gomma che gli imprenditori conoscono bene.
Io riconfermo sia la mia solidarietà a quanti escono da questa storia con le ossa rotte, e riconfermo anche tutta la mia disponibilità a lavorare sulle idee per costruire qualcosa che possa essere anche una minima soluzione per il futuro, su altri fronti non penso di poter essere concretamente utile…
Solo l’unione fa la forza. Ma oggi solo si deve costruire qualcosa…".
Carlo Mancini
"Ringrazio Luca per questo breve riepilogo della serata, utile per chi, come me, non ha potuto essere presente.
Nel caso in cui si riesca ad organizzare un evento nella ricorrenza del 19 settembre, ritengo necessaria la presenza di tutte quelle istituzioni (Comune, Regione e Stato) affinché giustifichino la loro assenza ed il loro mancato sostegno alla popolazione.
Perché, parliamoci chiaro, riconosciuta la presenza sul campo dell'amministrazione comunale nei giorni immediatamente vicini all'evento (non poteva essere altrimenti) e dopo le consuete visite con fuga, previste dalla consuetudine, di onorevoli e politici locali, siamo stati TOTALMENTE ABBANDONATI.
Non ci è stata riconosciuta nessuna agevolazione fiscale (anzi abbiamo le aliquote TASI ed IMU più alte del circondario), contributi economici quasi inesistenti, la regione si è limitata ad un contributo elemosina di cui ha potuto usufruire solo una piccola parte della cittadinanza.
Dopo questo iniziale appoggio di facciata le istituzioni si sono dileguate, nascoste dietro il classico muro di gomma della burocrazia e mi farebbe molto piacere confrontare con chi ha la responsabilità di governare.
Un evento fine a se stesso mi sembrerebbe inutile".
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