
La cupola delle esperienze immersive I_Dome è la vincitrice del Premio Smart Communities di SMAU Firenze 2015. L’assessore toscano all’economia Stefano Ciuoffo ha consegnato il riconoscimento questa mattina durante la fiera sull’innovazione (Fortezza da Basso, Firenze) a Mario Curia, consigliere delegato di PromoFirenze, l’azienda speciale della Camera di Commercio di Firenze capofila dei progetti sul territorio patrocinati da Expo2015.
«Siamo convinti che I_Dome possa essere un’innovativa vetrina delle nostre produzioni del mondo. Siamo felici che Smau ne abbia colto la rilevanza come motore di sviluppo del territorio e delle imprese - ha sottolineato Mario Curia durante la consegna del premio -. Infatti, utilizzeremo I_Dome per promuovere Firenze in un progetto di marketing territoriale che andrà avanti per cinque anni fino al prossimo Expo».
La cupola I_Dome, ideata da Alessandro Grassi e disegnata dall’architetto Alessandro Moradei con Elena Mari, è alta 8,5 metri e larga 6: fino al 31 ottobre è visitabile gratuitamente nel Cortile dell’Anagrafe di Palazzo Vecchio. Nella forma e nelle proporzioni architettoniche ricorda la cupola del Brunelleschi: all’eterno è realizzata con materiali e tecniche contemporanee, mentre all’interno un video immersivo da guardare con gli occhi all’insù è capace di sorprendere i visitatori con immagini a 360 gradi che mostrano le eccellenze produttive del territorio. Quattro touch screen permettono poi di approfondire i temi che rendono famosa Firenze: dall’arte all’enogastronomia, dall’artigianato artistico alla moda.
La realizzazione della cupola è stata affidata alla società fiorentina Machina, mentre il video mapping interno alla TT Tecnosistemi, con sede a Prato. E sono stati proprio i responsabili di queste due aziende ad aver illustrato, durante un apposito workshop all’interno di Smau2015, come sia stato possibile creare la struttura con materiali ecologici e allo stesso resistenti (quali il policarbonato e le resine poliuretaniche), dotandola anche di proiettori capaci di trasformare un video «equirettangolare» (girato con sei telecamere in contemporanea) in un’esprienza immersiva senza precedenti.
Fonte: Ufficio Stampa
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