
"Avevamo deciso, come Organizzazioni Sindacali, di non rispondere più ai ripetuti articoli sulla stampa da parte del Presidente della Fondazione Teatro, ma il continuare a non dire la verità ai lavoratori ed ai contribuenti di Cascina ci hanno indotto, ancora una volta, a ripristinare la verità.
La prima questione non è ne sindacale ne amministrativa, ma di correttezza. Ci siamo sempre detti, ai tavoli d’incontro, che a qualunque accordo fossimo arrivati, un importante aumento dei contributi avrebbe modificato tutto il percorso, che il Presidente e il responsabile amministrativo hanno voluto portare avanti per arrivare ad un “risparmio”. (Ricordiamo agli sbadati che il “percorso di risparmio” è avvenuto, solo ed esclusivamente attraverso, per ora, un licenziamento.)
Perché, se è come è sempre stato detto, da parte del responsabile amministrativo, il “problema” era di recuperare 90mila euro, dietro un’ aumento dei contributi ministeriali di 147mila euro, come facilmente si evince il problema iniziale non c’è più. Altri teatri, come il Teatro Stabile di Innovazione del Friuli, hanno deciso che l’incremento del contributo ministeriale verrà utilizzato verso un maggiore investimento in nuova forza lavoro. Altra sensibilità rispetto alla direzione del teatro di Cascina.
Al di là della scorrettezza, tutto questo dimostra che non c’è mai stata nessuna volontà di arrivare ad un’ accordo, perché il desiderio è sempre stato quello di licenziare e, soprattutto, di licenziare il responsabile tecnico, qualunque proposta avremmo portato alla direzione del teatro, non sarebbe mai stata sufficiente a modificare le scelte iniziali.
Il Presidente, inoltre, “beatifica” il ruolo del responsabile amministrativo e della direzione artistica a cui, dice il presidente, va il merito dell’aumento ministeriale. Sgombrando ogni dubbio possa venire in mente a qualche mal fidato, le Organizzazioni Sindacali sono contente che ci sia stato un’ aumento da parte del ministero, anche se auspicavano che l’aumento portasse al ritiro del licenziamento e a una diversa strategia occupazionale.
I contributi, da parte del mistero, sono avvenuti tramite un punteggio che lo stesso ministero ha reso pubblico, e sono contributi dati in base ad un giudizio sulla qualità artistica, sulla qualità indicizzata e sulla dimensione quantitativa.
Nella lettura del punteggio si legge che Il Teatro di Cascina ha avuto, per la qualità artistica, uno dei punteggi più bassi, 12. Basti pensare che il minimo era 10 ed il massimo 30. Per la qualità indicizzata il punteggio ricevuto è di 17,09, anche qua il minimo era 10 e il massimo 30. Per la dimensione quantitativa, che è quella che fa alzare o abbassare i contributi, il voto del ministero, tra un minimo di 10 ed un massimo di 40, è di 29,45.
La cosa strana è che il teatro di Cascina è stato premiato per la quantità di iniziative, dove, si presume, che a più attività corrisponda più personale, l’opposto di quello che fa attualmente l’attuale direzione del teatro. E non ha nessun senso, oggi, ritirare in ballo che non c’è il contributo della Provincia, questo vale per tutti i teatri, questo lo sapevamo già dal 2014, è inutile tirarlo ancora in ballo come una scusante, e sulla perdita del contributo di San Giuliano per il non utilizzo del Teatro Rossini da parte vostra non c’è nessuna responsabilità? Ne siete così sicuri? Noi non lo siamo.
Come si vede toni meno trionfalistici e maggior rispetto e correttezza per le cose, che ai tavoli sindacali, ci siamo sempre detti: davanti a maggior contributi il ritiro della procedura di licenziamenti, passati e futuri. Cerchiamo, come diceva Totò, di essere uomini e non caporali".
Fonte: Le organizzazioni sindacali
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