
Nel territorio comunale sono presenti oltre 75 mila alberi. Negli ultimi sei anni il Comune di Firenze ha dovuto recuperare un deficit ventennale di manutenzione perché la mancanza di ricambio delle alberature ormai vecchie che ha accompagnato le politiche sul verde del passato ha prodotto un patrimonio arboreo estremamente fragile ed inadatto. Si ricorda che come riconosciuto oggi nella letteratura tecnica un patrimonio arboreo simile a quello del Comune di Firenze dovrebbe avere un abbattimento di oltre 3.000 alberature all'anno.
Quello che accadde con i pini durante la nevicata della fine del 2010 testimoniò brutalmente come la situazione, combinata con l’inasprimento dei fenomeni meteorologici, non era più sostenibile e che doveva essere fatto un enorme lavoro per eliminare gli alberi pericolosi e per potare adeguatamente gli altri.
Di conseguenza è stato fortemente potenziato il lavoro di analisi sulla stabilità degli alberi, i cui risultati hanno portato alla necessità di molti abbattimenti o forti potature d’urgenza che per fortuna ci hanno consentito, anche in occasione di bufere eccezionali come quella del settembre 2014 o del marzo 2015, di avere ancora cadute di alberi ma in numero molto inferiore rispetto a quelle che avrebbero potuto essere.
Per fare questo è stato aumentato di oltre il 10% il personale del Comune (unico Comune in Toscana che ha attuato tale strategia) che si occupa di manutenzione del verde attraverso l’assunzione di nuovi giovani lavoratori, così da arrivare a 90 unità tra tecnici ed operai, e sono state aumentate di quasi 900.000 euro le dotazioni economiche per la manutenzione ordinaria delle aree verdi pubbliche e di quelle delle scuole arrivando a più di 2.000.000 di euro all’anno complessivi.
Sono state poi avviate le procedure per ripiantare gli alberi abbattuti che gradatamente andranno a sostituire quelli eliminati.
Al fine di contenere il più possibile la spesa ottimizzando l’utilizzo di questo budget, il lavoro di manutenzione viene eseguito primariamente attraverso le squadre di quartiere degli operai comunali e secondariamente attraverso affidamenti a ditte esterne.
In riferimento alle procedure di gara si ricorda che nel sistema degli appalti pubblici il “lotto di gara” identifica una specifica parte dell’oggetto dell’appalto la cui realizzazione sia tale da assicurarne funzionalità, fruibilità e fattibilità, indipendentemente dalla realizzazione delle altre parti.
Con il Decreto del Fare la scelta di frazionare gli appalti, mediante una suddivisione in lotti di gara, è rimessa alla discrezionalità delle stazioni appaltanti, che devono operare una corretta pianificazione degli interventi e valutare se le “parti” di un intervento, singolarmente considerate, possiedono un’autonoma funzionalità ed utilità correlata all’interesse pubblico, indipendentemente dalla realizzazione dell’opera complessiva.
La suddivisione dell’appalto in lotti di gara presuppone almeno tre condizioni di legittimità: la natura funzionale del lotto, la possibilità tecnica di realizzazione, e la convenienza economica per la stazione appaltante. Sussistendo tali condizioni, il frazionamento dell’appalto diventa poi doveroso se è anche diretto a favorire l’accesso delle piccole e medie imprese alla commessa pubblica (art. 2, comma 1-bis, del D.lgs. n. 163/2006 Codice dei contratti pubblici).
Annualmente l’amministrazione viene interessata da controlli da parte delle autorità nazionali sovraordinate che non hanno rilevato irregolarità negli affidamenti connessi alla gestione del verde.
Per quanto riguarda i lavori in aree sottoposte a vincolo paesaggistico l’amministrazione ha da tempo avviato una proficua collaborazione con la Soprintendenza al fine di effettuare correttamente ogni attività in tali aree. L’amministrazione ribadisce la piena fiducia nell’operato della magistratura.
Fonte: Comune di Firenze - Ufficio stampa
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