Premio Pozzale, una recensione al giorno. tocca a ‘Prove di paura. Barbari, marginali, ribelli’ di Livio Pepino

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Prosegue la pubblicazione delle recensioni delle 27 opere selezionate dalla giuria del Premio Letterario Pozzale Luigi Russo che giunge quest’anno alla 63a edizione.

In attesa della consegna, che avverrà la sera di giovedì 16 luglio, a partire dalle 21.30, nel Chiostro degli Agostiniani, il Comitato organizzatore ha deciso di far conoscere i libri che sono stati valutati. Le recensioni vengono pubblicate, una al giorno, sul sito web premiopozzale.it e sulla pagina facebook collegata.

Uno scritto redatto direttamente dai componenti del comitato, appassionati di lettura ed esperti che vogliono far conoscere le opere partecipanti al premio.

Una recensione al giorno è il modo per accompagnare i cittadini e chi ama la lettura verso la cerimonia di premiazione del riconoscimento, nato a Pozzale nel 1948.

TITOLO: Prove di paura. Barbari, marginali, ribelli

AUTORE:  Livio Pepino

CASA EDITRICE: Edizioni Gruppo Abele 2015

A partire dalla fine del boom economico, e in particolare dalla fine degli anni Ottanta, le politiche sociali portate avanti in Italia dai governi nazionali e locali si sono rapidamente incanalate verso una crescente repressione e un sempre più marcato isolamento dei “diversi”, e di tutte le categorie considerate causa del senso di paura e insicurezza all'interno della società.

Livio Pepino, già magistrato, oggi studioso dei processi di democrazia dal basso, analizzando diverse di queste strategie sociali, mostra, elencando precisi dati numerici raccolti nel corso degli ultimi decenni, come solo le politiche inclusive e di ricostruzione del tessuto delle relazioni all'interno delle comunità abbiamo effettivamente dato risultati positivi dal punto di vista della diminuzione della criminalità e del disordine. Sostanzialmente però, argomenta l'autore, le politiche di questo tipo sono terminate con la fine del benessere economico. Con esse è crollato il valore, anche a sinistra, dell'eguaglianza sociale come obiettivo da raggiungere e unico risolutore dei conflitti.

Le strategie si sono sempre più rivolte invece all'isolamento delle categorie dei “diversi,” dei “barbari, marginali e ribelli” e alla loro ghettizzazione. Questo fenomeno ha fatto da incubatore alla paura, all'insicurezza e al contempo alla vulnerabilità individuale e alla disgregazione sociale. Nell'ottica neoliberista che ha mosso queste politiche, conclude l'autore, gli obiettivi prefissi erano evidentemente questi. Sul loro raggiungimento non sembrano esserci ormai dubbi.

Fonte: Comune di Empoli - Ufficio Stampa

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