Trasferimento tecnologico, l’innovazione tra Università e Industria. Presentati spin off e progetti d'impresa

Stringere nuovi rapporti con il sistema produttivo è la strada per valorizzare i risultati della ricerca scientifica avanzata e promuovere l’attività d’impresa in ambito accademico. Questo è il tema dell’incontro “L’innovazione necessaria tra Università e Industria” che si è svolto oggi nell’Aula magna dell’Università di Firenze e che è stato introdotto dai saluti del rettore Alberto Tesi e dall’intervento del prorettore al trasferimento tecnologico e ai rapporti con il sistema territoriale Marco Bellandi.

L’occasione è stata la presentazione di 12 progetti ammessi al decimo bando di preincubazione dell’Ateneo che si è appena concluso, lanciato grazie ad una collaborazione sperimentale con GE Oil & Gas. Il bando offriva a gruppi di giovani ricercatori e professionisti l’opportunità di mettere a fuoco la propria idea imprenditoriale nel campo dell’Ingegneria meccanica, informatica e dell’automazione, di Chimica, Fisica e Ottica e di preparare un business plan usufruendo di un percorso di consulenza e assistenza da parte di esperti di General Electric, della durata di sei mesi. Tre delle proposte, in particolare, hanno risposto appieno agli obiettivi ad alto contenuto tecnologico definiti da GE Oil & Gas e dall’Incubatore Universitario Fiorentino (IUF).

E mentre la collaborazione con GE entra in una fase operativa e per i 12 progetti selezionati prende avvio il percorso di formazione imprenditoriale e assistenza alla preparazione di un business plan, un’altra collaborazione avviata di recente dall’Incubatore Universitario Fiorentino è stata presentata durante la mattinata. Quella con il gruppo empolese Sesa, una delle principali aziende italiane del settore ICT, con cui saranno messe a punto nuove iniziative congiunte per la promozione della cultura dell’innovazione e imprenditorialità.

“L’interesse manifestato da due grandi aziende a collaborare con l’Incubatore è sicuramente il riconoscimento del lavoro svolto in questi anni e apre la pista a nuove collaborazioni magari con il sistema delle piccole e grandi imprese. – spiega Marco Bellandi - Dal 2011 a oggi abbiamo selezionato 105 progetti di impresa, coinvolto oltre 400 giovani laureati, organizzato 250 giornate di formazione, riconosciuto 34 spin off”.

E proprio il battesimo ufficiale degli ultimi tre spin off Unifi approvati dagli organi collegiali – AtomSensorsMeccanica 42Probiomedica (vedi schede sotto) – ha concluso la mattinata di lavori.

Atom Sensors è uno spin off fondato da un gruppo di studiosi guidati da Guglielmo Maria Tino, ordinario di Fisica della materia, con l'obiettivo di tradurre le esperienze tecnico-scientifiche maturate nell'ambito della fisica atomica in strumenti innovativi di altissima precisione.

Lo spin off propone come prodotto principale un apparecchio che permette di condurre delle rilevazioni particolarmente accurate e attendibili basate sull'interferometria atomica. Il sensore atomico, messo a punto da Atom Sensors, può essere applicato in diversi campi: individuazione di giacimenti petroliferi; studio tettonico e geodinamico; studio di bacini sedimentari; indagini archeologiche; indagini sul rischio vulcanico; misurazioni dello spessore dei ghiacci polari; navigazione inerziale.

Meccanica 42 è uno spin off che nasce dalla collaborazione tra Dipartimento di Ingegneria Industriale (Dief) e l’azienda Danisi Engineering per produrre dispositivi capaci di offrire il piacere di una guida sportiva, ma sicura. L’apparecchio interviene sul bloccaggio del differenziale e di conseguenza sulla reattività dello sterzo. Frutto di un’attività di ricerca che ha richiesto quasi tre anni,  è stato concepito sia per il mercato automobilistico che per le vetture da pista. Un aspetto innovativo dell’apparecchio riguarda il grado di personalizzazione e l’integrazione con la telefonia mobile. L’utente può infatti variare la percentuale di bloccaggio attraverso un qualsiasi smartphone. Al momento esiste un prototipo, attualmente in fase di validazione, che potrebbe essere messo in commercio tra circa un anno.

Probiomedica Photonics & Robotics è uno spin off dell'Università di Firenze congiunto con  la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Si propone di sviluppare dispostivi medici innovativi nel campo della fotonica e della robotica. Il prodotto di punta di Probiomedica è CapsuLight, una capsula ingeribile a LED, per la cura dell’infezione gastrica da Helicobacter pylori attraverso la luce. Si tratta di una capsula endoscopica per uso terapeutico, piccola come una pillola di antibiotico, senza effetti collaterali. E’ usa e getta ed è simile alle capsule endoscopiche per uso diagnostico presenti in commercio. L’idea di Probiomedica è nata dalla volontà di fornire uno strumento per limitare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza, in aumento oggi nella popolazione mondiale.

Fonte: Università di Firenze

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