
Sembravano appesi ad un filo di dialogo e di apertura al confronto in vista di una revisione. Adesso il filo si è spezzato. E definitivamente. Il 7 settembre è la data x, annunciata da Poste con una raccomandata che ieri è approdata alle scrivanie dei sindaci, in cui gli uffici postali del Chianti, oggetto di un piano di razionalizzazione e riorganizzazione che interessa oltre 60 uffici postali della Toscana, dovranno calare il bandone o ridurre il loro orario di apertura, equiparandosi in sostanza alla cessazione degli altri a causa della distanza dai centri abitati.
Imperversa, come un tifone a ciel sereno, il timore che il Chianti sia lasciato a se stesso, con tutte le problematiche di un territorio vasto, eterogeneo, popolato per lo più da persone anziane, caratterizzato dalle annose criticità legate alla mobilità, al trasporto pubblico locale, alle difficoltà di spostamento, anche interne. E ancora una volta, dopo la calma apparente, esplode la tempesta con i sindaci, in prima linea, che tornano, loro malgrado, sul piede di guerra per una operazione che ritengono ingiusta, inopportuna, penalizzante per un territorio su cui in buona sostanza si fa tabula rasa di presidi postali. Si sta parlando dell’interruzione del servizio di San Donato, Marcialla, La Romola e della riduzione di orario degli sportelli di Vico d’Elsa e Lucolena per una popolazione complessiva pari a oltre 3mila cittadini. Una presa in giro colossale. E’ questo il modo in cui i sindaci percepiscono la decisione di Poste.
“Da parte di Poste – dichiarano i primi cittadini Massimiliano Pescini, Paolo Sottani, Giacomo Trentanovi e David Baroncelli - senza molto stupore, ci saremmo aspettati meno fretta, maggiore serietà e rispetto per le comunità e le istituzioni locali. Alla nostra disponibilità, apertura al dialogo e al confronto si risponde con il cinismo e la forza. Abbiamo già contattato sia i legali, sia la Regione Toscana e le rappresentanze associative dei Comuni. Speriamo di continuare tutti insieme, con i cittadini, questa battaglia fatta per i nostri servizi e a questo punto, anche per la nostra dignità di persone che rappresentano le istituzioni”.
La situazione è difficile anche per gli uffici che riducono il loro orario da 3 a 1 giorno, come Vico e Lucolena. “Paradossale – aggiungono – anche per gli uffici distanti dai centri abitati, come Lucolena che è località montana e per legge dovrebbe restare aperta 18 ore alla settimana, invece verrà soffocata a sei ore, equivalente ad un solo giorno di apertura, il rischio di isolamento è elevatissimo, considerato che nella piccola frazione non ci sono filiali bancarie e l’ufficio postale più vicino è a 15/20 km di distanza”.
Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino Comuni di Barberino Val d’Elsa, San Casciano in Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa
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