Eurovinil, nulla di fatto nell'incontro al Mise. La Cgil: "L'azienda non sente ragioni"

L'Eurovinil di Grosseto

Oggi Incontro al Mise per la vertenza Eurovinil di Grosseto.  L'azienda è irremovibile sulle proprie posizioni nonostante le proposte avanzate dal Ministero dello sviluppo economico e dalle Organizzazioni Sindacali.

Hanno detto no all'ipotesi di 6 mesi di contratti di solidarietà, per non retrocedere dai licenziamenti.

Un duro colpo per il territorio grossetano e un attacco al lavoro, soprattutto a quello femminile.

Un atto grave che deve far riflettere il Governo che dovrà, prima o poi,  studiare il modo  per rivalersi verso quelle multinazionali che vengono, prendono incentivi, sfruttano territorio e lavoratori poi se ne vanno. In aggiunta, in questo caso,  non è dato neanche  sapere se si adopera per trovare nuovi acquirenti.

Per i lavoratori della Eurovinil domani sarà l'ultimo giorno di lavoro,  saranno licenziati.

All'azienda nulla importa dell'aspetto sociale e delle proposte del Governo e dei Sindacati.

Di più, ha provato anche a spillare qualche  altro contributo pubblico. In sede di incontro, infatti, si è detta interessata agli incentivi regionali fermi restando i licenziamenti.

 

Elena Olivi Rsu Eurovinil

Claudio Renzetti Cgil Grosseto

Furio Santini Filtcem Cgil Grosseto

Mrko Lami Cgil Toscana

 

Eurovinil, il sindaco di Grosseto: "Survitec si vergogni"

"Atteggiamento protervo anche di fronte a possibili compratori o ipotesi di contratti di solidarietà o di proroghe con la disponibilità del Governo". E' il commento del sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi e dell'assessore alle attività produttive Emanuel Cerciello, dopo l'incontro tra i vertici di Survitec, l'azienda che gestisce il marchio Eurovinil, e i sindacati a Roma.

"Credo che i vertici Survitec-Eurovinil dovrebbero solo vergognarsi" aggiunge il sindaco. "Gli ulteriori sviluppi della vicenda Eurovinil non sono stati quelli che speravamo - hanno detto -. L'azienda ha mostrato un atteggiamento di chiusura protervo e inaccettabile. Una decisione che non ha ragioni di bilancio né di spazi di mercato ma solo di strategie internazionali a scapito dei lavoratori è stata portata avanti senza mai fermarsi".

"Oggi è un brutto giorno per Grosseto e per chi crede ancora che quando un'azienda va bene, ha un buon prodotto e può venderlo, deve andare avanti. Per chi crede che l'economia possa e debba muoversi razionalmente.

Non per tutti è così, evidentemente. Non lo è certamente per chi si presenta ai tavoli di confronto accompagnato dagli avvocati - concludono Bonifazi e Cerciello -, non volendo parlare nemmeno con il proprio advisor e nemmeno ascoltando chi ha proposte alternative e magari compratori, anche di fronte alla piena disponibilità del Governo alla definizione di contratti di solidarietà o all'ipotesi di una proroga".

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