Canti partigiani e letteratura del '900: domani novanta persone in scena

Canti partigiani, voci ribelli e grandi firme della letteratura italiana del '900.
Uno spettacolo di grande forza emotiva e una performance corale messa in scena da novanta persone, tra musicisti, cantanti e lettori, sul palcoscenico estivo di San Casciano. “E come potevamo noi cantare” è l'evento, ideato da Stefano De Martin, che domani, sabato 27 giugno alle ore 21.30, si terrà nell'arena entro le mura di San Casciano nell'ambito della dodicesima edizione del Festival di Teatro Azione. Musiche, memorie partigiane e parole d'autore infarciscono l'operina ribelle che sarà interpretata dal Corpo musicale Oreste Carlini, dal Coro Altrocanto e dai dicitori Paolo Ciotti, Simone Coli, Alessio Ferruzzi, Elisabetta Masti e Monica Masti.

L'iniziativa vede anche la partecipazione di Marcello Citano, Bianca Maria Elia e Don Andrea Bigalli.
L'originalità e il valore di questo progetto collettivo – dichiara Chiara Molducci, assessore alla Cultura di San Casciano – è duplice: da un lato il recupero della memoria di alcuni noti brani partigiani tra cui Bella Ciao, Italia combatte, Fischia il vento, Pietà l'è morta, Figli di nessuno, Inno di Garibaldi, Il Bersagliere ha cento penne, dall'altro il ruolo di protagonista, al fianco della musica, assegnato alla letteratura, all'interpretazione in chiave contemporanea di alcuni dei più grandi esponenti della letteratura democratica del dopoguerra come Cesare Pavese, lo scrittore partigiano Beppe Fenoglio, Italo Calvino, Elio Vittorini, Salvatore Quasimodo”.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino

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