Irene Bagnoli, dall'Empolese volata a Belfast: "I contratti in Italia nel mio settore? Vergognosi"

Irene Bagnoli

Vola Oltremanica 'Toscani in giro'. Stavolta si va in Irlanda del Nord, territorio parte della Gran Bretagna, dove vive una brillante trentenne empolese, Irene Bagnoli. Prma un'esperienza in Australia, poi il ritorno a casa, infine una nuova partenza. È arrivato il momento di conoscerla.

Nome e Cognome: Irene Bagnoli

Anni: 30

Cresciuta a: Montelupo/ Empoli

Studi: Triennale in Scienze Faunistiche, Facoltà di Agraria

Residenza e professione: Sono residente a Belfast dove abito da ottobre con il mio ragazzo, anche lui italiano. Lavoro in un locale che fa piatti e panini con carne affumicata, buonissimi. Faccio un po' di tutto lì dentro, dai panini, la cameriera, pulisco e sto imparando a stare alla cassa.

Lavoro in Italia: disoccupata. Ho cercato di lavorare in agricoltura ma i contratti che ci sono in Italia in ambito di agricoltura sono vergognosi e non ti permettono né di avere una continuità sul lavoro, né ti tutelano in niente. In pratica lo puoi fare solo se non è con quello che campi.

Prima esperienza all'estero: Ho passato un anno in Australia, dal 2011 al 2012 e lì ho avuto i miei primi veri contratti di lavoro... Anche se lavori non qualificati a causa del mio scarso inglese, sono riuscita a girarmi buona parte della meravigliosa Australia e a mettere da parte un po' di soldini.

Perché ha deciso di andare all'estero?

La prima volta per viaggiare e fare un'esperienza. La seconda volta, spinta dal mio ragazzo, perché in Italia non è stato possibile crearmi un'autonomia sufficiente da costruire qualcosa.

Quali sono le principali differenze fra il mondo del lavoro italiano e quello estero?

Intanto il lavoro qui c'è! Poi le tasse da pagare sono meno e anche se il lavoro non ce l'hai o guadagni poco per riuscire a camparti lo stato ti aiuta! C'è un minimo salariale che è di 6,50 pound (circa 8,70€) l'ora e ho notato che qui (come anche in Australia) la gente non vive in funzione di avere un contratto a tempo indeterminato. Io ho un contratto a tempo indeterminato, ma se, per esempio, arrivo 9 volte in ritardo, anche di pochi minuti, sono licenziabile. E allo stesso tempo il licenziamento non è vissuto come un dramma, tanto ritrovi lavoro quando vuoi!

La vita e il lavoro all'estero sono diversi dall'idea che ti eri fatta prima di partire?

Diciamo che non pensavo di trovarlo così velocemente.

Cosa ti manca dell'Italia?

La famiglia, gli amici e il sole.

Torneresti a lavorare in Italia?

Mi piacerebbe e ci proverò, ma la vedo dura.Tutte le notizie di Empoli