
I tagli dei trasferimenti statali, le nuove normative in materia di bilancio e i danni del vento pesano sul bilancio di previsione 2015 per oltre 2,5 milioni di euro di minori risorse.
Così quest'anno, per far quadrare i conti e mantenere invariato il livello dei servizi, il Comune di Montemurlo si trova costretto a rialzare leggermente le aliquote della Tari. La tassa sui rifiuti urbani vedrà in media un aumento, rispetto alle tariffe del 2014, del 4 % per le utenze domestiche (il calcolo effettivo dipende dalla superficie dell'abitazione e dal numero dei componenti della famiglia) e del 7% per le imprese.
“Una scelta che tiene conto del periodo di crisi e cerca di pesare il meno possibile sulle famiglie, che vogliamo continuare a salvaguardare.- spiega il sindaco, Mauro Lorenzini – Abbiamo scelto di ritoccare la Tari, perché a Montemurlo le tariffe sono ferme ai livelli del 2008 e non sono state rivalutate neppure secondo gli indici Istat dell'inflazione. Se avessimo scelto di applicare, anche solo l'inflazione, le tariffe sarebbero cresciute di 11 punti percentuali (dati riferiti all'inflazione dal 2008 a oggi, fonte Istat - n.d.r)”
Un aumento delle aliquote che, comunque, peserà poco sulle tasche dei contribuenti e che fa rimanere il livello della tassazione di Montemurlo tra i più bassi della provincia, con aumenti delle tariffe in media di dieci euro per le famiglie.
TARI: IL CONFRONTO CON LA TASSAZIONE DEGLI ALTRI COMUNI DELLA PROVINCIA- Facendo un confronto, infatti, vediamo che una famiglia media, composta daquattro persone con un'abitazione di 100 metri quadrati, a Montemurlo nel 2014 pagava 259 euro di Tari, mentre quest'anno ne pagherà 269, cioè appena dieci euro in più, con un aumento del 3,6% (più basso della media degli aumenti calcolati). Ma se prendiamo la stessa famiglia e calcoliamo la Tari secondo le aliquote 2014 applicate negli altri Comuni della provincia vediamo che a Prato avrebbe speso, già lo scorso anno, 340 euro, a Poggio a Caiano 312 euro, a Vaiano 279 euro, 308 euro a Agliana e 285 euro a Montale.
Per quanto riguarda le aziende un negozio (abbigliamento, ferramenta, calzature ecc..) della superficie di 150 metri quadrati a Montemurlo con le nuove tariffe Tari 2015 pagherà 904 euro ne pagava 844 nel 2014 (con un aumento medio rispetto al del 7% circa). Ma se prendiamo lo stesso negozio a Prato vediamo che questo, secondo le tariffe Tari 2014, avrebbe pagato 1075 euro, 1004 a Poggio a Caiano, 920 euro a Vaiano e 930 a Agliana.
Un'attività industriale di 500 metri quadrati a Montemurlo (relativamente alla parte adibita a uffici) con i ritocchi alle tariffe pagherà quest'anno 1854 euro di Tari con un aumento pari a 121 euro (ne pagava 1733 nel 2014), mentre ne avrebbe pagati 2504 euro a Prato, 1004 euro a Poggio a Caiano, 920 euro a Vaiano.
Un'attività artigianale con produzione di beni di 250 metri quadrati a Montemurlo quest'anno pagherà 709 euro di Tari, 47 euro in più del 2014 quando pagava 662 euro, ma se confrontiamo questi dati sempre con Prato vediamo che di euro ne avrebbe pagati 845, mentre a Poggio a Caiano 1131 euro, a Carmignano 1036 euro e 950 euro a Montale.
Infine, i bar e le pasticcerie (dimensioni circa 100 metri quadrati) a Montemurlo pagheranno 1607 euro, cioè 106 euro in più rispetto al 2014 (1501 euro), ne avrebbero pagati 1912 euro a Prato, 1992 euro a Poggio a Caiano e addirittura 2430 euro a Vaiano. ( La fonte dei dati Tari è ASM)
LOTTA ALL'EVASIONE - Il ritocco delle aliquote Tari non va imputato, dunque, a un aumento del costo del servizio, ma alla necessità di coprire le minori risorse in bilancio. In particolare, pesano in negativo le nuove norme sul “bilancio armonizzato” che prevedono l'istituzione di un fondo per la copertura dei crediti di dubbia esigibilità. Il Comune di Montemurlo, quindi, dovrà accantonare 1 milione e 113 mila euro (sui quali la Tari pesa per circa 400 mila euro) per coprire quelle risorse previste in bilancio, ma non effettivamente pagate dai cittadini per quanto riguarda ici, imu, tari e multe al Codice della strada. Un vero e proprio taglio occulto, ma che peserà sempre più sulle casse comunali. Secondo la legge, infatti, la quota da accantonare per quest'anno è pari al 36% del “non- riscosso”, per poi salire progressivamente, di anno in anno, al 55%, al 75% fino ad arrivare alla copertura totale dei servizi.
“Il grosso problema è il recupero dell'evasione – dice il sindaco Lorenzini – Ci sono ditte, per la maggior parte confezioni, che hanno una vita media di due anni e che in molti casi non pagano la tassa di rifiuti. A differenza dell'acqua, del gas e della luce che si possono tagliare, la spazzatura va portata via anche a chi non paga e il rischio e di far pagare i costi di questa evasione ai contribuenti onesti. Così, però non possiamo andare avanti. Il Governo ci deve mettere in grado di agire più rapidamente sul recupero crediti. E, visto che quando un certo tipo di ditte chiude non si riesce a risalire ai proprietari, dobbiamo elaborare una strategia che ci consenta di incassare la tariffa prima che sia troppo tardi. Con Asm e alcuni legali stiamo valutando alcune opzioni, ad esempio, legando la Tari alla bolletta dell'energia elettrica.”
LE ALTRE TASSE COMUNALI -Per il resto, l'amministrazione comunale ha deciso di lasciare invariate le aliquote di tutte le altre tasse.
La Tasi rimane confermata all'1,5 per mille per l' abitazione principale e assimilate, all'1 per mille per gli altri immobili, al 2,5 per mille per gli immobili delle imprese costruttrici non ancora venduti (per legge questi non pagano l’Imu), mentre non pagano niente i fabbricati rurali. Dal 3 giugno scorso in via Toscanini è attivo lo sportello Sori per il calcolo gratuito della Tasi, un aiuto sopratutto per gli anziani che hanno meno confidenza con le nuove tecnologie.
Per quanto riguarda l'IMU sugli altri immobili l'aliquota ordinaria resta del 9,3 per mille, al 10,6 per mille per le aree fabbricabili e le abitazioni sfitte da oltre 2 anni, mentre scende al 7,6 per mille per le abitazioni locate a canone concordato. Per le abitazioni di lusso appartenenti alle categorie catastali a1, a8, a9 l' imposta è al 6 per mille.
Invariata anche l'addizionale comunale dell'Irpef che resta allo 0,60 % come nel 2013 e 2014 e la soglia di esenzione che si mantiene a 9mila euro di reddito lordo annuo. Anche per quanto riguarda l'addizionale Irpef questa è ai livelli più bassi della provincia di Prato e di Pistoia (è dello 0,80 a Cantagallo, Poggio a Caiano, Vaiano, Vernio e Agliana e dello 0,70 a Quarrata - dati riferiti al 2014).Invariate al 2014 le quote di compartecipazione ai servizi a richiesta individuale(ad esempio, mensa, trasporto scolastico...)
IL PESO DEI TAGLI A MONTEMURLO - Nello specifico ammontano a 681mila euro i minori trasferimenti che quest'anno dallo Stato arriveranno nelle case comunali, tagli che, se sommati agli oltre 500 mila euro del 2014, fanno schizzare il conto a meno 1,2 milioni in appena due anni. Se andiamo indietro nel tempo vediamo che solo nel 2009 il Comune di Montemurlo iscriveva nel proprio bilancio 4,5 milioni di euro di trasferimenti statali. Oggi, a distanza di appena cinque anni, la cifra è più che dimezzata e le risorse statali a disposizione del Comune sono pari a solo 1,4 milioni con un taglio netto pari a 3,1 milioni di euro. “Il Governo taglia e costringe gli enti locali a metterci la faccia, aumentando la tassazione sui cittadini”, sottolinea il sindaco Lorenzini.
LA SCURE SU GLI INVESTIMENTI - Infine, quasi impossibile per il 2015 pensare a nuove opere pubbliche. Circa 773 mila euro previsti sulla parte investimenti, infatti, sono già stati completamente assorbiti dagli eventi calamitosi del 5 marzo scorso, quando il vento ha letteralmente spazzato tutti i fondi a disposizione, soldi che sono stati utilizzati, con un provvedimento di somma urgenza, per il ripristino dei danni (frane, rimozione di alberi, bonifica dell'amianto, ripristino delle strutture sportive e scolastiche).
UTILIZZARE AL MEGLIO LE RISORSE - “Nonostante le difficoltà causate dal vento abbiamo dimostrato di essere efficienti e ci siamo rialzati alla svelta. - aggiunge il sindaco Lorenzini - Se non avessimo avuto quest'emergenza avevamo a disposizione circa 1, 2 milioni di euro per nuove opere pubbliche, soldi che però, è il caso di dirlo, si sono volatilizzati. L'obbiettivo dell'amministrazione è, quindi, quello di utilizzare al meglio le poche risorse a nostra disposizione. Per risparmiare, ad esempio, stiamo pensando di posticipare di mezz'ora - la sera prima del tramonto - l'accensione dei 4600 lampioni presenti sulle strade di Montemurlo e di anticiparne lo spegnimento sempre di mezzora la mattina all'alba. Un modo per fare piccole economie garantendo comunque la sicurezza per i cittadini”.
L'altra strategia portata avanti dall'amministrazione è la rinegoziazione dei mutui (atto che stasera passerà al vaglio del consiglio comunale) e che consentirà di recuperare risorse da investire sulla manutenzione delle strade.
Inoltre, il Comune, oltre ad aver applicato la revisione del 5% dei contratti con le partecipate (previsto per legge) sta ridiscutendo i contratti sia con le società pubbliche che con quelle private che lavorano per l'amministrazione “In molti casi si tratta di contratti vecchi che vanno rivisti e riattualizzati. Vogliamo ottenere la massima efficienza pur garantendo i servizi ai cittadini” - conclude il sindaco Lorenzini - ”Certo il bilancio di quest'anno non ci consente di fare voli pindarici, ma alcune cose belle riusciremo a farle. Ad esempio, abbiamo previsto 30 mila euro per portare in tutte le scuole del territorio la fibra ottica e garantire così la connessione internet veloce. Un modo per favorire il futuro dei nostri ragazzi, l'innovazione e creare davvero una smart city”.
Fonte: Comune di Montemurlo - Ufficio stampa
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