
Un insegnante residente nel Valdarno e operante in provincia di Pisa è stato condannato dalla Corte dei Conti di Firenze a pagare più di 59mila euro all’amministrazione scolastica per aver svolto attività extra istituzionale retribuita e non autorizzata.
I fatti risalgono al 2013, e fu allora che le fiamme gialle videro che l'autorizzazione annuale a svolgere attività extra scolastica non combaciava con il periodo effettivo di lavoro fuori dalle mura dell'edificio per alcuni mesi.
Da lì partì una sanzione disciplinare che consistette nella sospensione dal servizio e dallo stipendio per dieci giorni. La richiesta di risarcimento iniziale era di 249mila euro, poi ridotta a più di un quinto perché su quei pagamenti erano stati sottratti i contributi pensionistici e le tasse.
La notizia è riportata sul quotidiano 'La Nazione'.
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