
Con questa lettera aperta a cittadini e organi di stampa, la scrivente RSU esprime formalmente e ufficialmente tutto il suo rammarico e la sua contrarietà rispetto alla scelta in atto di appaltare i nidi in oggetto e chiede che venga ritirata la decisione per i seguenti motivi:
- Nel sistema integrato dei servizi, a Firenze, così come nel resto della Toscana, la gestione diretta dei servizi diventa sempre più residuale e questo significa mettere a rischio la sopravvivenza di un modello di qualità educativa che si è affermato nel pubblico. La frammentazione delle gestioni riteniamo che non possa che impoverire la qualità soprattutto laddove i privati “in gara” offrono servizi con un costo a bambino sempre più basso e che mal si concilia con il mantenimento di buoni standard. Se non sul breve termine, il rischio è senz’altro presente sul lungo termine, quando inevitabilmente può crearsi un allentamento del controllo pubblico.
- Anche laddove la qualità venisse mantenuta, sappiamo che si creano intere fasce di lavoratrici e lavoratori sottopagati e con un livello di tutele e diritti inferiori a quelli che giustamente sono presenti nel nostro CCNL. La parità delle mansioni con un diverso trattamento dovrebbe come minimo crearvi interrogativi di carattere etico e morale, soprattutto quando è così platealmente in contraddizione con quanto viene indicato dalla comunità europea. L’Europa, infatti, citata sempre e solo per l’austerity, riconosce l’enorme valore educativo, di integrazione sociale, di riduzione della diseguaglianza e di prevenzione del disagio sociale dei nostri servizi (tanto da appurare che investire oggi su servizi di qualità porta ad un ritorno sulla futura spesa sociale di 6/8 volte) e indica non solo che il personale deve avere un titolo di studio universitario e che deve essere continuamente aggiornato e formato, ma anche che il suo riconoscimento professionale e salariale deve essere equiparato a quello degli insegnanti di tutti gli altri ordini di scuola. Il nostro Regolamento regionale sui servizi educativi ha evidentemente recepito solo alcune piccole parti di queste indicazioni, ad esempio quello di prevedere la laurea per chi opera nei servizi, ma sancisce un sistema integrato in cui la paga di molti di coloro che si occupano dei futuri piccoli/grandi cittadini e del futuro della società sia mediamente di 7 euro l’ora! Nel considerare questo inaccettabile, vi invitiamo, quando vi gloriate del fatto che Firenze e la Toscana offrano i servizi a più del 33 % dei bambini di questa fascia d’età (raggiungendo i cosiddetti “indici di Lisbona”), a raccontare ai cittadini che questa percentuale è dovuta anche ad un grosso numero di privati in cui il lavoro (quasi sempre precario) è “offeso” da tutele e salari e davvero poco dignitosi.
- Abbiamo un esempio di come il sistema integrato, pur con la governance pubblica, non sia in grado di salvaguardare nel tempo, e dappertutto, gli stessi livelli di qualità: col citato nuovo regolamento regionale è stato portato il limite del rapporto numerico educatore/bambini - nella fascia da 2 a 3 anni - da 1/7 a 1/12, esattamente il doppio di quanto viene indicato nel nostro CCNL (1/6), e si permette, oltretutto, che possa aumentare la ricettività rispetto alla soglia precedente. Il risultato è il crearsi di strutture più affollate di bambini con meno personale. A questo proposito, facciamo notare che sul territorio fiorentino abbiamo un nido con capienza identica alla Farfalla in cui l’applicazione portata all’estremo del nuovo Regolamento vuole che vi siano 4 part-time in meno rispetto al nido Farfalla! I motivi dell’aumento del rapporto numerico ce li hanno esplicitati: in sede regolamentare i privati convenzionati col pubblico hanno avuto un grosso peso e il Comune ha considerato che sarebbero stati a rischio chiusura qualora non venissero modificati i rapporti numerici fino al limite 1/12, e quindi non venisse diminuito drasticamente il personale. Una dimostrazione di come l’osmosi e la competizione con i privati, chiamata anche da voi impropriamente “virtuosa”, crei un abbassamento degli standard. Inutile aggiungere che non vi è stato ascolto di RSU e sindacati.
- L’anno scorso si è svolto un concorso che ha selezionato rigorosamente il personale educatore tra alcune migliaia di concorrenti. In un momento in cui si parla tanto di “meritocrazia”, riteniamo che sia quantomeno doveroso procedere alle assunzioni delle persone che hanno superato il concorso, ampiamente preparate e meritevoli. Tra l’altro, siamo a conoscenza del fatto che quest’anno il Comune di Firenze non spende per il personale quanto il patto di stabilità gli consente e che ha deciso di “risparmiare” sul personale… ma se i risparmi vanno poi a finire negli appalti, ci spiegate che risparmio è? E’ possibile, ci chiediamo, che l’appalto di due strutture, nel caso dei nidi, abbia un costo inferiore a quello dell’assunzione di sole 13 persone? E se quest’anno non si assumono neppure 13 persone su un organico di 400, per mantenere i servizi rimasti a gestione diretta (già ampiamente ridotti), ci dite che programmi avete per i prossimi anni con i nuovi (e tanti) pensionamenti? Volete appaltare tutto???
A queste ultime domande, già espresse ai tavoli, chiediamo precise risposte, questa volta però anche sollecitandovi a fornire dati precisi sui costi degli appalti rispetto ai servizi a gestione diretta, sia per l’anno in corso, sia in generale. Chiediamo dati precisi e leggibili, che comprendano anche i costi per i sempre più numerosi organi “di controllo”; dati che riteniamo siano dovuti non solo a noi, ma anche a tutti quei genitori e cittadini che, al pari di noi, pensano - come ampiamente dimostrato nelle ripetute proteste di questo periodo - che il sistema degli appalti e dell’estendersi di questo tipo di sistema integrato non sia un bene per la comunità, ma piuttosto una minaccia per i diritti dei bambini e dei lavoratori.
Il personale dei nidi vorrebbe infine rivolgersi in particolare al Sindaco Nardella e a una sua infelice dichiarazione quando si è chiesto come mai protestiamo, visto che il nostro posto di lavoro non è messo a rischio… vede, Sindaco, forse Lei non ha considerato che dopo anni di investimenti pubblici, di formazione del personale, dopo che nei nidi comunali
si è affermato un modello educativo riconosciuto anche a livello internazionale, dopo che il
Comune ha selezionato il suo personale attraverso concorsi pubblici affrontati da migliaia di persone, a noi possa dispiacere vedere questo patrimonio educativo disgregarsi e sicuramente indebolirsi, perché questo è quello che inevitabilmente accade via via che il numero dei servizi a gestione diretta diminuisce.
Forse, Sindaco, Lei non capisce che lavorando nei servizi si impara a comprendere l’importanza che essi hanno per la comunità, il valore enorme che hanno per i bambini e per le famiglie ed è questa affezione che ci porta oggi a difenderli, la stessa che ha portato molte, molti di noi ad elevarli e a migliorarli, lavorando non solo per noi stessi, ma anche nell’interesse della comunità.
Quella affezione che il Comune dimostra oggi di non avere. Non è difficile capire che in questo momento ci sentiamo “personale da rottamare”: la nostra età media sale, mentre non si procede con assunzioni che assicurino un ricambio generazionale, si dice che costiamo troppo, che c’è chi costa la metà e fa di più e meglio… ma noi non ci stiamo a questo confronto “sleale” con colleghi a cui prima di tutto dovrebbero essere garantite pari
condizioni e pari trattamento salariale, non ci stiamo alla rottamazione dei diritti!
Per tutte queste ragioni, dichiariamo che qualora non si dia seguito, nell’immediato, alla nostra richiesta di assumere e di non appaltare i servizi Farfalla e Baloo, il personale dei nidi è pronto allo sciopero, in data e con forme da definire a breve.
Rappresentanza Sindacale Unitaria
del Comune di Firenze
Rappresentanza Sindacale Unitaria del Comune di Firenze
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