Oleodotto, Arpat ed Eni al lavoro a San Donato. Entro un mese un piano di caratterizzazione per la bonifica

Alcune immagini dello sversamento a Ponte a Egola

Fin dalle prime ore della mattina di giovedì 21 maggio ARPAT è stata allertata dalla Centrale operativa della Protezione Civile della Città Metropolitana per intervenire nel comune di San Miniato in località San Donato, per un abbondante sversamento di idrocarburi proveniente dall'oleodotto ENI Livorno-Calenzano a causa di un tentativo di furto.

Operatori dell'Agenzia si sono recati sul posto, dove squadre dei Vigili del fuoco erano all'opera per la messa in sicurezza della vasta area interessata dallo sversamento, stimata di 1000 m2 ca a fronte di una superficie intrisa di proporzioni stimate intorno ai 5000-6000 m2. Le operazioni, che hanno comportato anche la chiusura - per motivi precauzionali - della vicina linea ferroviaria sono andate avanti tutto il giorno, in considerazioni dei seri rischi che ci potevano essere di incendi/esplosioni del combustibile disperso.

Grazie anche all'apporto dei velivoli della 46a Brigata dell'aereonautica militare di stanza a Pisa, per lo spargimento di acqua e schiuma sopra il combustibile infiammabile, è stato possibile in serata bloccare il flusso proveniente dall'oleodotto e quindi iniziare ad aspirare gli indrocarburi dispersi.

Nella giornata di oggi, venerdì 22 maggio, ENI sta intervenendo con le operazioni di Messa in Sicurezza di Emergenza (MISE) che consistono in:

  • aspirazione delle pozzanghere createsi nelle quali è presente acqua (pioggia di questa notte) e carburante;
  • verifica dei fossi e delle cunette nella zona che non sono risultati interessati dall'inquinamento;
  • escavazione di solchi superficiali nel terreno per creare, sfruttando la pendenza, delle zone di accumulo del carburante superficiale per facilitarne anche l'aspirazione;
  • a termine delle fasi precedenti, scotico superficiale 8cioè rimozione di alcuni strati di terreno) per allontanare la parte principalmente interessata dall'inquinament;
  • sondaggi, al massimo fino a 5 metri, per verificare la situazione di inquinamento del sottosuol;
  • installazione di piezometri, due o tre al massimo, per il controllo delle falde acquifer.

Con questi dati, entro 30 giorni, verrà effettuato il piano di caratterizzazione per la bonifica da inviare agli Enti competenti per l'approvazione.

Fortunatamente nella zona interessata dall'evento non ci sono corsi d'acqua superficiali che avrebbero potuto trasportare a distanza gli idrocarburi.

ARPAT è stata presente nelle due giornate per verificare la correttezza delle operazioni attuate e continuerà le proprie verifiche durante la fase di bonifica del territorio interessato.

Fonte: Ufficio Stampa ARPAT

Tutte le notizie di San Miniato

<< Indietro
torna a inizio pagina