
Il museo Be-Go di Castelfiorentino, ha incassato , tra vendite di biglietti e materiale illustrativo, poco piu’ di quattromila euro nel corso del 2014, con l'emissione di 1529 biglietti.
Sono trascorsi oltre sei anni dalla sua inaugurazione; voglio considerarne solo cinque, tenuto conto che, durante il primo anno, si ebbero molte giornate ad ingresso libero, proprio per fare conoscere la nuova struttura.
La mia analisi, che ripeto annualmente, inizia ad essere avvalorata da un periodo relativamente lungo.
Ora, è necessario contestaualizzarla in una realtà sempre piu' complessa.
Ci tengo a ringraziare, per l'operato svolto, tutto il personale addetto al front- office, per la dedizione e la professionalità dimostrate nello svolgimento del proprio operato.
Entrando nel merito, la domanda a cui rispondere è questa: vale la pena tenere ancora aperto il Museo castellano con questi numeri?
Il Comune, nel 2014, ha trasferito circa settantamila euro alla Fondazione del Teatro del Popolo, per curarne la gestione.
In pratica, seimila euro al mese.
Personalmente, ritengo che il Museo debba rimanere aperto, ma che debba costare molto meno alla comunità.
Nel ricordare l'importanza della cultura, della sua diffusione anche attraverso mostre ed esposizioni temporanee come organizzato in passato, credo che, almeno la metà dei costi di esercizio corrente del BE-GO, devono essere indirizzati ad altri capitoli di bilancio quali la scuola (ci sono timori, in giro, per eventuali aumenti dei servizi, anche scolastici, quali il trasporto degli alunni) ed al miglioramento dei servizi alle famiglie piu' bisognose , specie a quelle con disoccupati.
Mi auguro di vedere, nel prossimo bilancio di previsione, un cambiamento di impostazione da parte della Giunta Falorni, magari con la stipula di convenzioni ad hoc con le Associazioni presenti in città che, molto spesso, hanno risposto positivamente ad un certo tipo di richieste.
In caso contrario, andare avanti di questo passo, diverrebbe insostenibile ed inopportuno.
Carlo Andrea Zini, Insieme per cambiare
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