
Riportiamo di seguito il comunicato degli avvocati Patrick Tancredi e Fabio Orlando, operanti nel territorio del comprensorio del cuoio e della Valdera, su una vicenda di carattere nazionale.
La questione legata alle verande rigide dei campeggiatori, chiamate anche casine, ha già avuto rilevanza fin dall'estate 2014. Sul divieto di installazione di questi accessori, ormai adoperate da moltissimi campeggiatori, si è dibattuto tanto anche a livello regionale.
Di seguito la vicenda del parco vacanza I Melograni, i cui clienti si sono rivolti agli avvocati Tancredi e Orlando, per chiarire queste nuove disposizioni. Sono 165 piazzole interessate su 386 nel campeggio de I Melograni. Moltiplicando questo numero per le famiglie legate alle piazzole di tutti i campeggi di Bibbona è possibile capire quanti e quali disagi possano aver creato questa norma.
"Finalmente dopo quasi diciotto mesi di intenso confronto la vicenda che vedeva contrapposti da una parte i campeggiatori del Parco Vacanza I Melograni e dall'altra l'azienda ASBi ed il Comune di Bibbona, ha trovato delle prime importanti risposte, in merito alla possibilità di installazione in campeggio di accessori rigidi (quali le cosiddette “casine”, verande rigide e cucinotti).
La vicenda, sicuramente complessa e dai confini estesi a molti campeggi della Toscana e non solo, ruota intorno alla questione dell’assentibilità di strutture rigide all’interno dei campeggi. Detta questione è divenuta attuale, per il Camping Il Melograni e per i relativi utenti, in occasione della delibera dell’ASBi, n.1 del 27.1.2014, nella quale si prevedeva che “le attrezzature che, su richiesta dei clienti potranno essere installate nelle piazzole del campeggio comunale sono esclusivamente le seguenti: un mezzo mobile di pernottamento con i relativi accessori, cioè roulotte o camper con veranda o cucinotto entrambi in tela, oppure tende o carrelli in tela”.
Con un’inversione di rotta rispetto alle regole degli anni precedenti, l’Azienda infatti aveva escluso totalmente la possibilità di introdurre in campeggio strutture ed accessori “rigidi”. Ciò, nonostante la diversa interpretazione normativa suggerita dagli avvocati Patrik Tancredi e Fabio Orlando, intervenuti nella vicenda a difesa degli interessi di un grande numero di campeggiatori / clienti del Camping I Melograni, secondo cui erano installabili anche le strutture rigide (in legno o altro materiale rigido).
A conferma di tale interpretazione, interveniva da lì a poco la delibera n.313 del 16.4.2014 della Giunta della Regione Toscana, che assentiva l’installazione sulle piazzole anche di verande rigide (costituenti anche una stanza) e di cucinotti rigidi, purché di dimensioni non superiori alle roulottes che sarebbero dovute rimanere il mezzo principale. Le indicazioni della circolare sono successivamente state recepite nel regolamento regionale n. 18/R del 2000.
L’intervento regionale, per quanto chiarificatore, ha inevitabilmente lasciato senza risposta gli aspetti applicativi delle indicazioni interpretative fornite. Così, ad esempio, in merito ai criteri da adottare per stabilire le modalità di misurazione degli accessori rispetto alle roulottes (ovvero se a tal fine andasse considerato anche il timone della roulottes, come sostenuto dagli avvocati dei campeggiatori, oppure no); o ancora se, oltre alle roulotte ed ai camper, fossero ammessi anche altri mezzi di pernottamento, regolarmente iscritti al PRA e targati (c.d. case mobili).
Tali questioni si sono riproposte nel mese di gennaio, allorché il Comune di Bibbona ha emesso ben 12 ordinanze, indirizzate a 12 campeggi insistenti sul suo territorio, con le quali ordinava ai relativi gestori, tra le altre cose, la rimozione, entro un termine di 90 giorni, di tutte le verande rigide con dimensioni superiori alle roulottes senza alcuna indicazione sulle modalità di misurazione delle stesse.
Una delle ordinanze (la n. 78 del 9.1.2015), interessava anche il Parco Vacanza I Melograni di proprietà comunale e gestito dall'azienda ASBi e coinvolgeva ben 165 piazzole (attrezzate dai clienti) su un totale di 386, creando forte apprensione per i campeggiatori interessati dalle decisioni del Comune. Nei mesi successivi, il Comune di Bibbona e l’Azienda ASBi trovavano un accordo per l’approvazione di un Piano di Riqualificazione, che permetteva l’adeguamento progressivo al disposto dell'ordinanza, ma senza mutarne le disposizioni.
Solo in occasione della sottoscrizione dei contratti per la stagione 2015 ed a seguito di un minacciato ricorso al TAR, i campeggiatori del Parco Vacanze I Melograni, fino a quel momento esclusi dalle procedure amministrative attivate dal Comune di Bibbona, hanno potuto rappresentare all’Amministrazione le proprie perplessità in merito all’incertezza degli interventi da eseguire per adeguare le strutture alle indicazioni imposte dall’ordinanza.
In particolare è stato chiesto, secondo l'interpretazione della normativa sostenuta dagli avvocati Patrik Tancredi e Fabio Orlando, che per la misurazione della veranda rigida, ai fini della sua comparazione con la roulotte, venisse considerato anche il timone della roulotte, come indicato dalla Carta di circolazione del mezzo; nonché che venisse autorizzato l’ingresso in campeggio anche con le cd. case mobili, iscritte al PRA e regolarmente targate.
Le richieste sono state in parte fatte proprie dal Comune e dall'ASBi e formalizzate nella delibera dell’Azienda n. 34 del 30.4.2015 (nonché nel regolamento di campeggio per l’anno 2015). L’Amministrazione, infatti, ha aderito alla richiesta di considerare anche il timone ai fini della misurazione della veranda rigida, mentre ha ritenuto non poter estendere l’ingresso in campeggio di case mobili seppure targate, in assenza di normativa più chiara sul punto.
Rimangono, pertanto, ancora diversi aspetti che meritano un intervento chiarificatore da parte degli organi competenti e che auspichiamo possa arrivare già nei prossimi mesi.
Spiegano infine gli avvocati Patrik Tancredi e Fabio Orlando: "Quanto sino ad oggi fatto, anche grazie all’impegno profuso da tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti, ha permesso di risolvere un questione sicuramente complessa che avrebbe potuto comportare importanti conseguenze non solo nei confronti dei nostri assistiti, ma anche del Parco Vacanza I Melograni ed in generale dell'intera collettività di Bibbona, la cui economia ruota soprattutto intorno al settore turistico".
Grande è stato l'impegno dei campeggiatori e dei loro avvocati, nonché la disponibilità dell'azienda ASBi e del Comune di Bibbona per una soluzione che, seppure con i limiti detti, ha sicuramente tracciato la strada da seguire, per la risoluzione definitiva del problema campeggi."
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