
La Federazione Toscana del Partito dei CARC apprende e saluta favorevolmente la candidatura di Lenny Bottai nella lista “Sì Toscana” che esprime la volontà di contribuire alla costruzione dell’alternativa politica per la propria città, per la Toscana e in generale per contribuire al cambiamento di questa società.
Il nostro Partito per queste elezioni amministrative ha lanciato la linea per cui la fedeltà alle masse popolari di ogni candidato si misura sulla base di quanto si attiva durante la campagna elettorale a fare ciò che promette di fare una volta eletto. Coerentemente a questa impostazione abbiamo steso un comunicato stampa (https://www.facebook.com/notes/velio-menchini-carc-siena/il-partito-dei-carc-aderisce-alla-campagna-referendaria-per-labrogazione-della-l/1388669178129523) in cui abbiamo chiamato, nello specifico Tommaso Fattori, a prendere posizione pubblicamente a favore delle campagne che innumerevoli comitati nati in difesa della sanità su tutto il territorio regionale, hanno lanciato e stanno portando avanti: dal referendum contro l’accorpamento delle ASL alla campagna per dire No ai ticket sanitari sempre più strumento per rimpinguare le casse delle ASL depredate dal malaffare (esempio su tutte il caso della ASL di Massa - Carrara per cui Rossi è ancora iscritto nel registro degli indagati…).
Ma cosa significa prendere posizione? Significa che i candidati onesti (non ci rivolgiamo solo al candidato Presidente ma a tutti coloro che andranno a formare, una volta eletti, se eletti, il nuovo governo regionale) devono mettersi alla testa della mobilitazione popolare per difendere i diritti che giorno dopo giorno Renzi smantella, mettersi alla testa di questa mobilitazione per concorrere alla formazione di organismi operai e popolari che iniziano a governare il loro territorio secondo le esigenze che esso esprime. Concretamente significa che il futuro “Presidente X” dovrà fare sue due parole d’ordine:
1_tutto ciò che è sancito come illegale ma va negli interessi delle masse popolari è legittimo anche se Roma ci minacci di commissariamento;
2_le esigenze e le necessità delle masse popolari rappresentano il terreno su cui ogni assessore, consigliere e il Presidente devono vincolare il loro lavoro e le loro decisioni.
Iniziare a farlo, fin da adesso, significa rendere la campagna elettorale strumento utile al consolidamento e alla moltiplicazione di organismi operai e popolari. Noi ci impegneremo a misurare la fedeltà di chi si candida sulla base di questi due criteri e propaganderemo per quanto potremo e ovunque arriveremo, il principio per cui oggi chi si assume la responsabilità di passare dal “contro” al “per” (come giustamente lo stesso Lenny dice nella sua nota fb in cui annuncia la sua candidatura) deve darsi i mezzi politici per farlo. La crisi impone un cambio di rotta, le masse popolari sono stufe di essere prese in giro, di false promesse, chi limita la propria azione alla piattaforma dei buoni propositi e non si impegna già oggi, non dà prova della volontà di rompere con la legalità di chi affama i lavoratori, di chi distrugge e avvelena il territorio, di chi toglie il futuro ai giovani, non merita né la fiducia né tanto meno il voto.
In virtù di quanto appena detto rilanciamo, per la seconda volta visto che la prima ad oggi non ha sortito risposte, l’appello ai candidati che intendono costruire l’alternativa al PD ad attivarsi per dare sostegno ai comitati in difesa della sanità: sostegno economico, sostegno politico, sostegno mediatico. Ben vengano le iniziative come quella organizzata da “Sì Toscana” prevista per il prossimo giovedì 21 maggio a Poggibonsi in cui si dibatterà di sanità alla presenza di esperti, ma questo non è sufficiente i candidati della lista devono partecipare, promuovere e attivarsi tra i lavoratori e il resto delle masse popolari per dare gambe alle campagne che comitati come il CREST, il CSP_ Massa, Siena e Arezzo, stanno portando avanti. Devono uscire pubblicamente con note stampa, devono contattare i comitati e organizzare banchetti di raccolte firme. Devono promuovere scioperi di pagamento dei ticket e tutelare (grazie alla loro autorevolezza e alla rete di sostegno e visibilità di cui godono) i cittadini che parteciperanno a queste iniziative, da eventuali ritorsioni economiche e i lavoratori da minacce di licenziamento (come quella che arrivò, da parte della ASL di Massa all’infermiere che si offrì di pagare il ticket alla madre che non aveva soldi).
Ma la sanità non è l’unico tema su cui chiediamo ai candidati in rottura con il PD di esprimersi e prendere posizione, anche la difesa dei diritti costituzionali e della memoria storica; della nostra memoria antifascista e partigiana.
E qui ci rivolgiamo direttamente a te Lenny: compagno, antifascista.
Il 25 maggio 2015 si svolgerà presso il Tribunale di Massa la quarta udienza processuale a carico di un gruppo di antifascisti/e che nel luglio del 2009 si opposero alle “ronde SSS” (Servizio Sicurezza Sociale) iniziativa razzista e xenofoba promossa dall’allora consigliere comunale de La Destra (oggi Forza Italia) Stefano Benedetti, come emanazione locale del “Pacchetto Sicurezza” varato dall’allora ministro Maroni. Le ronde razziste del Ministro Maroni sono state uno dei tanti strumenti con cui l’allora governo Berslusconi cercava di alimentare la “guerra tra poveri”, pilastro fondamentale per reggere quelle politiche di “lacrime e sangue” che davanti allo sviluppo della crisi vengono riservate ai lavoratori e alle masse popolari. La “guerra tra poveri” serve a indirizzare il crescente malcontento popolare, verso gli immigrati e verso altri settori popolari, distogliendo in questo modo l’attenzione dai veri responsabili della crisi (padroni, banche, finanza). Lavoratori italiani contro lavori immigrati, occupati contro disoccupati, giovani contro anziani, uomini contro donne: poveri contro poveri. E’ questa la fanfara di guerra suonata dalla classe dominante e sulla quale s’intruppano fascisti e razzisti alla Benedetti e alla Salvini.
Il processo che è stato montato vorrebbe punire gli antifascisti che per opporsi alle ronde razziste quella notte del 25 luglio 2009 scesero in strada e manifestarono fino ad occupare i binari della stazione di Massa in solidarietà di due antifascisti arrestati quella stessa notte per aver difeso la dignità di un territorio medaglia d’oro alla resistenza!
Ogni antifascista, come te, ma anche ogni sincero democratico come, Tommaso, non può chiudere gli occhi sul tributo di sangue che le masse popolari hanno dato durante la lotta partigiana per garantirci la libertà e la democrazia!
Non può chiudere gli occhi su chi oggi mantiene viva una lotta che non è una guerra tra bande ma è la lotta a chi intende far pagare i costi di una crisi che non è dei lavoratori ma dei banchieri, dei padroni, degli speculatori, alle masse popolari italiane e immigrate!
Quindi chiediamo a te e alla tua lista di: prendere pubblicamente posizione a favore degli antifascisti, (lavoratori, disoccupati e studenti) che sono sotto processo per aver tenuto alta la bandiera della democrazia e della libertà, di promuovere, propagandare e presenziare alla mobilitazione che verrà organizzata per lunedì 25 maggio a Massa.
Non dimentichiamoci che l’azione di questi antifascisti ha sancito il ritiro di quell’infame articolo dal Pacchetto Sicurezza quindi il contributo che questi antifascisti hanno dato alla salvaguardia della democrazia nel nostro Paese è grande e chi ha a cuore la memoria e i valori su cui si fonda la libertà di questa regione deve attivarsi, a maggiore ragione se si candida al suo governo.
Federazione Toscana P-CARC
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