Come glielo dico? Anche i piccoli esplorano il proprio corpo

Molti anni fa era largamente diffusa l’idea che la sessualità fosse legata all’attività degli organi genitali e che quindi fosse soltanto una prerogativa degli adulti.Poi all’inizio del 900, S. Freud, nei “tre saggi sulla teoria sessuale” (vol II, 1905) rivoluzionò tale credenza e ampliò il concetto di sessualità dandole un ruolo centrale nella vita psichica di ogni essere umano fin dalle prime fasi dello sviluppo, basti pensare ad un neonato che si dedica a ciucciare quello che trova riproducendo le sensazioni piacevoli dell’allattamento.
Oggi, quindi, tendiamo con più facilità a riconoscere e accettare la presenza di una sessualità anche nei bambini, tuttavia si possono avere momenti di imbarazzo in cui non sappiamo come comportarci, e allora cosa fare?
Intanto, è importante capire che c’è, ovviamente, una differenza tra sessualità negli adulti e sessualità nei bambini per i quali è un modo di esplorare e conoscere il proprio corpo ed entrare anche in relazione con gli altri. La costruzione della propria identità sessuale sarà poi il punto di arrivo in anni successivi e il comportamento dei genitori rispetto ai comportamenti sessuali dei figli influenzerà la costruzione di tale identità.
La soddisfazione nella vita sessuale degli adulti, senza sentimenti di ansia o senso di colpa è, dunque, legata anche all’educazione ricevuta da piccoli.
Inoltre, possiamo aggiungere che lo sviluppo cognitivo, emotivo e sessuale sono legati all’esplorazione, non solo del mondo esterno, ma anche di se stessi per giungere allo sviluppo di una buona autostima e all’instaurarsi di sentimenti di fiducia verso gli altri.
Lo scopo quindi dell’educazione sessuale, oltre alla conoscenza degli aspetti più biologici, è anche lo sviluppo di atteggiamenti positivi verso il proprio corpo, verso l’accettazione del proprio sesso e del proprio ruolo sessuale senza la componente ansiogena.
La curiosità dei bambini li porta spesso a fare domande imbarazzanti su come sono nati e da dove sono venuti, a mettere in atto giochi di ruolo, ad essere curiosi verso la nudità degli amichetti già all’asilo o anche verso mamma e babbo.
È quindi importante spiegare e rispondere in modo sincero alle domande dei propri figli, ricordando che loro hanno una propria mente e che hanno già delle loro teorie sul mondo che li circonda anche se confuse, per questo è importante incoraggiarli a fare domande senza imbarazzo.
Ovviamente è opportuno usare un linguaggio semplice, alla loro portata, senza dare troppe informazioni che potrebbero non comprendere e senza inventarsi nulla. Un peso importante va dato all’affettività, facendo passare il messaggio che la sessualità ha a che fare con l’amore e con il rispetto reciproco.
Un comportamento che spesso imbarazza i genitori è la masturbazione che però è un fatto normale per i più piccoli, in particolare intorno ai 4/5 anni di età, e non è finalizzata al raggiungimento del piacere sessuale in sé ma all’esplorazione e conoscenza di parti del proprio corpo che danno piacere ed è anche un modo per autoconsolarsi e scaricare così ansie e frustrazioni.
Le prime reazioni che i genitori possono avere davanti ai “giochi proibiti” dei più piccoli possono essere stupore, imbarazzo e vergogna, ma non serve punire il bambino che potrebbe percepire la sessualità come qualcosa di proibito o da fare di nascosto e provare quindi colpa.
Più efficace è invece parlare con lui e cercare di capire quanto questi comportamenti vengono ripetuti, se vi ricorre troppo spesso, potrebbero nascondere ansie e frustrazioni.
Il gioco sessuale per i bambini non ha lo stesso significato che gli danno gli adulti, per loro è curiosità verso il proprio corpo e quello degli altri; non c’è bisogno di preoccuparsi se questi giochi vengono fatti tra coetanei e in completa naturalezza.
Se i bambini si accorgono di essere visti possono provare vergogna, in particolare se si accorgono che l’adulto non li approva.
Se non sapete come reagire, fermatevi a fare un bel respiro e a pensare a quale messaggio volete trasmettere: è giusto che siano curiosi ma è anche importante che capiscano che le parti sessuali sono private, si può quindi cercare un altro modo per conoscere, per esempio attraverso immagini e libri.

Quindi possiamo dire che parlare con i bambini del sesso è importante perché svilupperanno un atteggiamento positivo verso la propria sessualità e sarà più facile per loro rivolgersi agli adulti per soddisfare le loro curiosità. Tutto sarà più facile se si inizia a farlo quando sono ancora piccoli, in modo giocoso e aperto.

 

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Elena Nencini