
L’economia pisana sta attraversando una fase di profonda crisi: i consumi sono al palo, molte imprese soffrono o hanno chiuso e la disoccupazione aumenta. La provincia di Pisa in Toscana è quella che ha sofferto più di tutte per le politiche economiche e sociali della sinistra.
“Un dato su tutti, il più allarmante – ha esordito nel corso della conferenza stampa di questa mattina il consigliere regionale Nicola Nascosti, candidato per Forza Italia nel collegio di Pisa alle prossime elezioni regionali del 31 maggio - abbiamo perso rispetto a 10 anni fa il 30% del prodotto interno lordo e il 15% della forza lavoro. Negli ultimi anni abbiamo inoltre perso il 6.65% di valore aggiunto rispetto all'anno precedente. Questo a causa della sofferenza di tante piccole e medie imprese che non lavorando con l'export hanno visto ridurre il loro fatturato e di conseguenza il fabbisogno di manodopera. Altro aspetto fondamentale è quello della disoccupazione: se nel 2012 i disoccupati a Pisa erano il 6,8%, nel 2013 sono saliti all'8,6%. E se si considerano anche tutti gli inattivi, cioè coloro che non hanno mai lavorato ma che potrebbero farlo, il dato diventa molto più alto rispetto alla media nazionale, e cioè al 14,5%. La fascia maggiormente interessata è quella che va dai 18 ai 35 anni ”.
“In un anno, dal 2012 al 2013 – ha proseguito Nascosti - c'è stato un aumento dell'11% delle imprese che hanno chiuso l'attività, e c'è un aumento anche di quelle fallite dell'11,5%. Ci sono anche alcuni settori in controtendenza, grazie alla lungimiranza di alcuni imprenditori illuminati, e sono tutti quei settori che hanno l'export tra le attività principali: il cuoio, il calzaturiero, il turismo, i minerali non metalliferi come l'industria del vetro”.
“L'accesso al credito per le aziende e in particolare le piccole e medie imprese – ha aggiunto il consigliere forzista uscente - vede una diminuzione del 3% rispetto a un piccolo incremento per le grandi aziende. Un trend questo identico per tutta la Toscana. Sottolineo questo dato perché la Regione Toscana, con lo strumento del Fidi Toscana, avrebbe dovuto sostenere, attraverso agevolazioni finanziarie, le piccole e medie imprese. Invece, i dati in merito dimostrano che anche la mission di Fidi Toscana non ha saputo raggiungere gli obiettivi prefissati così che le PMI sono state spesso lasciate sole”.
“Uno dei settori in controtendenza rispetto al 2012 è tutto l'indotto economico generato dai lavori pubblici come: appalti pubblici, bandi di gara, ecc. L’intervento pubblico è cresciuto del 2%. Per quanto concerne la provincia di Pisa abbiamo registrato tre investimenti strategici che hanno ricevuto il supporto economico pubblico: i lavori che riguardano l'aeroporto di Pisa per lo sviluppo dello scale aeroportuale (realizzazione del people mover), gli stanziamenti fatti per parcheggi e le opere di urbanizzazione a supporto del plesso ospedaliero pisano, e la messa in sicurezza dello Scolmatore. Tre lavori pubblici finanziati in parte dalla Regione, atti che sono passati in Consiglio regionale, sui quali il gruppo di Forza Italia ha votato a favore. Voglio con chiarezza sottolineare che Forza Italia è stata l’unica voce credibile dell’opposizione in consiglio regionale: fortemente critica verso l’operato della giunta e della maggioranza di sinistra, ma attenta a farsi promotrice di proposte concrete finalizzate al bene delle nostre comunità e territori”.
Il consigliere Nicola Nascosti ha poi fornito alcune soluzioni per risollevare l'economia pisana.
“Per risollevare l'economia pisana l'unica possibilità è favorire provvedimenti che riguardano lo sviluppo delle piccole e medie imprese. Quali? La diminuzione del carico fiscale regionale, l'Irap (nel 2014 aumentata di 120 milioni di euro dalla giunta Rossi). La seconda è la razionalizzazione delle risorse a disposizione della Regione, e quindi la dismissione di molte aziende partecipate, ed al contempo una vera politica di sburocratizzazione (costo annuo per PMI in Toscana 12 mila euro e impiego/perdita di almeno 28 giorni/anno di lavoro). La terza per la quale ci siamo battuti e ci continuiamo a battere – ha spiegato Nascosti - è una nuova strategia per consolidare il trend positivo che riguarda il settore turistico. Quest’ultimo registra una controtendenza rispetto agli altri settori economici grazie all’incremento delle presenza di stranieri, ma anche questo comparto rischia di essere minacciato da uno strumento come quello recentemente varato dalla sinistra e cioè il Piano del paesaggio. Un Piano che abbiamo fortemente contestato e controdedotto e che nella prossima legislatura chiunque venga eletto si dovrebbe prendere l'impegno di cancellare. Un esempio concreto che riguarda Pisa: i balneari vedono impossibilitata l'implementazione dell'offerta turistica proprio in conseguenza del Piano del paesaggio che prevede vincoli, ulteriori costi ed aumenti burocratici per questi imprenditori”.
Fonte: ufficio stampa
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